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ANSAcom - In collaborazione con Confimprese
Mantenere le porte di ingresso dei negozi chiuse in orario di apertura e ridurre la temperatura del riscaldamento sono le misure adatte per migliorare il risparmio energetico nei punti vendita. A dirlo non solo la scienza, ma anche la maggior parte delle aziende retail e dei consumatori, come emerge dalla ricerca “Trend di sostenibilità nel retail”, effettuata da Confimprese in collaborazione con Global Strategy e Mbs-Cerved. I dati sono stati presentati durante il convegno “Retail & Sostenibilità” presso Merlata Bloom Milano, cui ha partecipato Elena Grandi, assessora all’ambiente e al verde del Comune di Milano. E dati che sono la risposta che Confimprese aspettava dal mercato dopo avere lanciato la campagna ‘Siamo aperti al risparmio energetico’, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano e già sostenuto dal 2022 dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. “Oggi annunciamo che la nostra iniziativa ‘Siamo aperti al risparmio energetico’ partita nel 2022 entra in una nuova fase di sviluppo, in cui aziende e consumatori concordano sulle porte chiuse dei negozi per ridurre le emissioni e promuovere il risparmio energetico. Oltre a fare cultura sui temi della sostenibilità, compito di Confimprese è anche quello di dialogare con le istituzioni competenti nella consapevolezza che nel nostro Paese manca ancora una visione sistemica e di lungo periodo rispetto ai temi della responsabilità di produzione e consumo, perché manca una filiera industriale di supporto alla transizione energetica/ecologica e per il potenziamento dell’economia circolare” ha dichiarato Mario Resca, presidente Confimprese. Analizzando i dati della ricerca, emerge come per il 45% dell’abbigliamento e il 58% della ristorazione il primo obiettivo è l’efficientamento dei punti vendita, il secondo è l’implementazione di attività di economia circolare. Anche per il 78,3% dei consumatori è la riduzione delle emissioni dirette e indirette il primo campo d’intervento per le aziende, seguita dalla realizzazione di norme per ridurre l’inquinamento e dal perseguimento di attività di economia circolare. Quanto all’atteggiamento dei retailer nei confronti delle proprie risorse, il 45% delle aziende di abbigliamento e il 58% della ristorazione indicano come obiettivo primario quello di migliorare le condizioni di lavoro dei propri collaboratori tramite l’introduzione di orari e retribuzioni eque, priorità condivisa anche dai consumatori. Diversa la visione delle aziende di altro retail, con il 56% che è orientato in primis all’introduzione di modalità di maggiore coinvolgimento dei dipendenti in relazione alle loro esigenze. “Sosteniamo convintamente l’iniziativa di Confimprese, perché va nella direzione delle azioni sinora messe in campo dal Comune di Milano a contrasto dell’inquinamento e a supporto del risparmio energetico. Sensibilizzare operatori e consumatori verso una cultura della sostenibilità che si declina anche nella lotta allo spreco è fondamentale” ha detto Elena Grandi, assessore all’ambiente e verde del Comune di Milano.
ANSAcom - In collaborazione con Confimprese
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