Fasce di vegetazione per proteggere
le aree abitate dalla corsa dell'acqua che in seguito alla forte
urbanizzazione del territorio non viene più assorbita dai
terreni e arriva sempre più pericolosamente e senza controllo
dopo le precipitazioni estreme come quelle che hanno colpito la
Toscana. "Le zone di Prato, Pistoia, Lucca sono le più
urbanizzate della Toscana. L'aumento del bosco non compensa
l'aumento di impermeabilizzazione e la perdita di regolazione
della portata del corso d'acqua.". A spiegarlo è Federico Preti,
Docente di idraulica agraria e sistemazioni idraulico,
forestali, esperto in difesa del territorio, dell'Università di
Firenze e Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana di
Ingegneria Naturalistica che analizza il quadro dei territori
colpiti dall'alluvione. Preti ricorda: "oggi sono passati 57
anni dall'Alluvione di Firenze e, negli ultimi 60-70 anni,
abbiamo perso il presidio e la manutenzione del territorio, ora
più fragile e vulnerabile e da lì dobbiamo ripartire".
"Non possiamo più esimerci dalla 'massima applicabilità' di
interventi di 'ingegneria naturalistica' al posto di quella
'grigia', e dovremo attuare le direttive europee sul controllo
del consumo del territorio e sull'impiego di materiali e
soluzioni, ecocompatibili e sostenibili".
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