Nel 2022 le emissioni totali di gas
serra della Banca d'Italia si sono ridotte del 2 per cento
rispetto all'anno precedente, e sono arrivate al 22 per cento in
meno rispetto al 2019, ultimo anno prepandemico. Lo rivela il
Rapporto ambientale annuale dell'istituto.
Le principali fonti di emissione di gas serra della Banca
sono l'energia e la gestione degli edifici (44 per cento) e la
mobilità (spostamenti casa-lavoro e viaggi di lavoro, 31 per
cento). Dal 2013 Bankitalia consuma energia elettrica
proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Sulla base di
una ricerca svolta a livello internazionale da un ente
indipendente, la Banca d'Italia è risultata la seconda banca
centrale più verde dei paesi del G20.
Rispetto al 2021 si è registrata una riduzione del 20 per
cento del consumo di combustibili per riscaldamento e delle
connesse emissioni, dovuta alle misure di risparmio energetico.
I consumi di energia elettrica sono diminuiti del 2 per cento.
Sono in corso numerose iniziative per ridurre ulteriormente i
consumi di energia e l'uso di combustibili fossili con
interventi sugli edifici e sugli impianti: coibentazione, nuovi
infissi, luci a led, pompe di calore, centrali fotovoltaiche a
Frascati e in alcune sedi.
Grazie alle iniziative di digitalizzazione e
dematerializzazione, nel 2022 gli acquisti complessivi di carta
per ufficio si sono ridotti del 27 per cento rispetto al l'anno
precedente, collocandosi a circa un terzo di quelli del periodo
pre-pandemico. In Banca l'utilizzo della plastica è stato molto
limitato, grazie soprattutto agli erogatori di acqua.
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