Se il 10% della nuova capacità
rinnovabile necessaria per raggiungere i target climatici al
2030 fosse realizzata attraverso modelli di condivisione del
valore con i cittadini (in primis, le comunità energetiche
rinnovabili), si stima che si potrebbero coinvolgere oltre 3
milioni di famiglie, per un risparmio annuo sulle loro bollette
di oltre 800 milioni di euro.
È uno degli elementi emersi al Workshop Annuale
dell'Osservatorio Internazionale sull'Economia e la Finanza
delle Rinnovabili (Oir) della società di consulenza Agici,
svoltosi a Milano.
Tra gli elementi individuati quali ostacoli al pieno sviluppo
delle fonti di energia rinnovabile nel Paese c'è la resistenza
delle comunità locali, che spesso si oppongono all'installazione
degli impianti per l'assenza di benefici percepiti. Tra le
soluzioni individuate durante il workshop ci sono l'introduzione
di tariffe agevolate di prossimità, per destinare alla
cittadinanza una quota di energia prodotta dall'impianto,
garantita a prezzo agevolato; l'avvio di progetti di crowfunding
per permettere a privati cittadini di investire nello sviluppo
di progetti rinnovabili; l'istituzione di Comunità Energetiche
Rinnovabili (Cer) quali associazioni di utenti che producono e
condividono energia; lo sviluppo di impianti agrivoltaici, che
non prevedono consumo di suolo da sottrarre alle attività
agricole e pastorali.
Il rapporto annuale dell'Osservatorio ha evidenziato che nel
2022 la capacità installata è stata pari a 3 Gw, il doppio
rispetto al 2021. Gli investimenti da parte dei maggiori
operatori rinnovabili selezionati per lo studio sono saliti del
26%. Il 2023 sembra confermare questo trend, con 1,1 Gw
installati solo nel primo trimestre. Ma la Germania nel solo
2022 ha fatto registrare 10 Gw di capacità installata. Per
centrare gli obiettivi climatici definiti dall'Unione Europea
per il 2030, il ritmo di crescita dovrebbe raddoppiare
ulteriormente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA