(ANSA) - MILANO, 09 FEB - Le aziende italiane che operano nel
servizio idrico puntano a raggiungere gli obiettivi richiesti
per il 2030 da parte dell'Europa, ma ammettono di essere in
difficoltà a districarsi nell'ambito della tassonomia degli
investimenti europei in fatto di energia e perdite idriche. Come
sottolinea la ricerca effettuata da The European House -
Ambrosetti e che verrà pubblicata nel quarto Libro Bianco
"Valore Acqua per l'Italia" le maggiori difficoltà riguardano
l'interpretazione degli stessi criteri tecnici.
Per l'83% degli operatori il problema riguarda la corretta
valutazione dei potenziali risparmi energetici e il 77% la
misurazione delle perdite idriche lungo la filiera, anche per
una difficoltà nella raccolta e valutazione dei dati e delle
informazioni richieste, nonostante sei operatori su 10
dichiarino di applicare o voler applicare nel breve periodo i
criteri ambientali della tassonomia europea.
"L'investimento sui sistemi idrici è un investimento vitale
per il futuro del Paese sia dal punto di vista economico, sia da
quello sociale. Gli interventi senza precedenti inseriti nel
Pnrr sono solo il primo passo verso la messa in sicurezza del
Paese dal punto di vista idrico" ha dichiarato Enrico
Giovannini, ex ministro delle infrastrutture e della mobilità
sostenibili. (ANSA).
