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Greenpeace, nel mare più caldo gorgonie a rischio

Greenpeace, nel mare più caldo gorgonie a rischio

Monitoraggi a Milazzo, prosperano le specie aliene

ROMA, 21 luglio 2023, 17:15

Redazione ANSA

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Un numero sempre maggiore di specie termofile, adattate a un mare sempre più caldo, sia native sia aliene. Organismi con segni evidenti ed estesi di necrosi. Alti tassi di mortalità per diversi esemplari. Sono questi i primi risultati dei nuovi monitoraggi effettuati a inizio giugno da Greenpeace Italia e dall'Università di Genova nell'Area Marina Protetta Capo Milazzo: i rilevamenti sono stati effettuati nell'ambito del progetto "Mare Caldo" di Greenpeace per valutare gli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini costieri.
    Tra gli organismi più colpiti dall'innalzamento delle temperature vi sono le gorgonie, spesso ricoperte da mucillagine che in alcuni casi arriva a rivestirne il 40% della superficie, e con segni evidenti di necrosi che a seconda delle specie coinvolgono il 30-40% delle colonie. Ci sono poi alghe corallinacee incrostanti che presentano segni di sbiancamento nel 20-40% dei casi. Il madreporario Astroides calycularis in tre siti sui quattro monitorati registra un tasso di mortalità del 5-10%.
    A Capo Milazzo sono state rilevate anche molte specie termofile, native e aliene. Un generale incremento delle temperature potrebbe avere favorito il proliferare di specie ittiche termofile native come la cernia dorata (Epinephelus costae), la cernia rossa (Mycteroperca rubra), il pesce pappagallo del Mediterraneo (Sparisoma cretense) e il barracuda del Mediterraneo (Sphyraena viridensis). Tra le specie aliene, invece, di particolare rilievo è la presenza di alghe quali Caulerpa cylindracea, Caulerpa taxifolia, e Asparagopsis armata.
   
   

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