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Meloni: 'Vertice sulla Siccità' Acqua a rischio per 3,5 milioni

Meloni: 'Vertice sulla Siccità' Acqua a rischio per 3,5 milioni

Secondo i dati del Cnr, fra il 6 e  il15% della popolazione vive in aree esposte a siccità severa o estrema. Vertice interministeriale il primo marzo presieduto dalla premier Meloni

ROMA, 24 febbraio 2023, 09:39

di Stefano Secondino

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   Un primo incontro interministeriale per l'emergenza siccità si terrà il primo marzo a Palazzo Chigi, presieduto dalla premier Giorgia Meloni. La task force dovrà valutare le iniziative per varare un piano di interventi a breve scadenza ed una programmazione a media-lunga scadenza. Lo ha deciso il governo, a quanto si apprende, dopo la relazione in Consiglio dei ministri del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. All'incontro parteciperanno i rappresentanti dei ministeri Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Coesione, oltre alla Protezione civile. La decisione, viene spiegato, è stata adottata dal governo dopo le relazioni del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e dei colleghi Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Luca Ciriani e Raffaele Fitto.

   Tre milioni e mezzo di italiani rischiano di avere l'acqua razionata dai rubinetti. L'allarme lo ha lanciato oggi l'Anbi, l'associazione nazionale dei consorzi di bacino. Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, concorda: "Il problema della siccità è grave", dice, e annuncia che la prossima settimana si terrà un tavolo sull'emergenza idrica a Palazzo Chigi. "Dati alla mano, è lecito ritenere che, per almeno tre milioni e mezzo di italiani, l'acqua dal rubinetto non può più essere data per scontata", dichiara il presidente dell'Anbi, Francesco Vincenzi. Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche, una percentuale fra il 6% ed il 15% della popolazione italiana vive ormai in territori esposti ad una siccità severa od estrema. L'Anbi diffonde un bollettino sconfortante della crisi: neve sulle Alpi che si scioglie, laghi del Nord al minimo, Po in sofferenza, ma anche fiumi del centro che si seccano.

   In compenso, al Sud gli invasi sono pieni, e bisogna svuotarli in mare. Per i consorzi di bacino, serve tappare subito i buchi degli acquedotti (perdono il 40% dell'acqua), e costruire nuovi laghi per accumulare l'acqua piovana (ne raccogliamo solo l'11%). "Il problema della siccità è grave - fa eco il ministro Pichetto -. Abbiamo la metà della neve rispetto alla media. Ci troviamo con i corsi d'acqua, i laghi e gli invasi in stato molto critico, i bacini idroelettrici in estrema difficoltà". Il suo collega alla Protezione civile, Nello Musumeci, in una intervista ha detto che serve "un sano e realistico piano di razionamento". Pichetto ha annunciato che la prossima settimana (probabilmente mercoledì 1) si terrà a Palazzo Chigi un tavolo sull'emergenza idrica. Con lui ci saranno i colleghi Matteo Salvini ai Trasporti e Francesco Lollobrigida all'Agricoltura. La gravità della situazione acqua ha finito per far passare in secondo piano l'annuncio al quale il governo teneva di più: il Ministero dell'Ambiente ha inviato a Bruxelles la sua proposta di decreto sulle comunità energetiche. Dopo l'ok della Commissione europea, il provvedimento entrerà in vigore.

   Le comunità energetiche sono gruppi di persone, imprese, cooperative, enti locali, associazioni, enti religiosi che si uniscono per autoprodurre e autoconsumare energia elettrica da fonti rinnovabili. I vantaggi sono molteplici: risparmio in bolletta, riduzione di inquinamento ed emissioni, sicurezza ed indipendenza energetica del Paese. Il decreto prevede incentivi in tariffa e contributi a fondo perduto. Il ministro Pichetto punta a far nascere almeno 15.000 comunità in tutta Italia.

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