La pandemia rischia di rallentare la
transizione verso l'energia pulita a meno che i governi usino
gli investimenti verdi per sostenere la crescita economica
durante la crisi, secondo il direttore esecutivo
dell'International Energy Agency (Iea), Fatih Birol,
intervistato dal Guardian.
"Non c'è niente da festeggiare nel probabile calo delle
emissioni legato alla crisi economica perché, in assenza delle
politiche giuste e di interventi strutturali, questo declino non
sarà sostenibile", afferma Birol al quotidiano britannico. Il
virus alimenta le paure di una grande recessione globale e
potrebbe bloccare importanti progetti infrastrutturali, inclusi
gli investimenti in energia pulita per diversi miliardi di
dollari necessari a contrastrare i cambiamenti climatici.
"Non dobbiamo permettere alla crisi di oggi di compromettere
la transizione energetica", continua Birol che invita i governi
a usare i pacchetti di misure di stimolo per aiutare i paesi a
investire in tecnologie pulite. "Abbiamo un'importante finestra
di opportunità", aggiunge perché "le principali economie
mondiali stanno preparando pacchetti di interventi. Stimoli ben
disegnati possono offrire vantaggi economici e facilitare una
svolta nel capitale energetico"
L'Iea calcola che il 70% degli investimenti mondiali in
energia pulita sono guidati dai governi, con finanziamenti
diretti o misure come sussidi e tasse. L'agenzia ha inoltre
calcolato che i sussidi ai combustibili fossili dei governi
raggiungono ogni anno 400 miliardi di dollari.
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