Si è tenuta ieri, martedì 14
dicembre, in modalità telematica, la prima udienza della causa
contro lo Stato italiano per inazione climatica. Lo rende noto
in un comunicato la ong A Sud, primo firmatario dell'azione
legale, battezzata "Giudizio universale".
La causa legale nei confronti dello Stato è stata avviata di
fronte al Tribunale Civile di Roma lo scorso giugno e notificata
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da 203 ricorrenti: 17
minori - rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e
24 associazioni.
Ieri mattina c'è stata la costituzione in giudizio dello
Stato. I ricorrenti hanno contestualmente ricevuto l'atto di
comparsa, contenente le argomentazioni depositate
dall'Avvocatura dello Stato.
Oltre ad A Sud, fra i ricorrenti ci sono Associazione Terra!,
Coordinamento nazionale No Triv, Centro Documentazione Conflitti
Ambientali e le società scientifiche Associazione Medici per
l'Ambiente ISDE Italia e Società Meteorologica Italiana.
Le richieste al giudice sono: dichiarare che lo Stato
italiano è responsabile di inadempienza nel contrasto
all'emergenza climatica; imporre allo Stato di mettere in atto
tutte le misure necessarie a garantire la stabilità climatica,
innalzando in maniera adeguata i target di riduzione delle
emissioni.
Oltre 120 sono le associazioni che sostengono la causa, tra
cui Fridays for Future Italia, Per il clima, fuori dal fossile!,
Link coordinamento universitario, Rete della conoscenza, No Tap,
No Tav.
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