"Dopo il flop del quinto bando del DM
FER 1 (il bando pubblico per gli incentivi agli impianti di
energie rinnovabili, n.d.r.), anche il sesto e penultimo si è
rivelato fallimentare. Secondo il prospetto riepilogativo
pubblicato ieri dal GSE (Gestore Servizi Energetici, la società
pubblica per la promozione delle fonti pulite, n.d.r.), solo
820,6 MW sono stati oggetto di richieste in posizione utile
rispetto ad un contingente di 3.315,9 MW di potenza
incentivabile disponibile, dunque meno del 25 per cento". A
comunicarlo è il Senatore Paolo Arrigoni, responsabile del
Dipartimento Energia della Lega.
"Le scarse domande riguardano tutte le tipologie di impianti,
sia quelli nuovi sia i rifacimenti - spiega Arrigoni -. Solo gli
idroelettrici con potenze ammesse ai registri esauriscono il
proprio contingente. Il flop del meccanismo delle aste e dei
registri non solo sta limitando gli investimenti ma, con la
scarsa concorrenza nella domanda agli incentivi, sta
determinando alti prezzi di asta, e quindi un aggravio sugli
oneri di sistema che gli italiani pagano in bolletta. Una
conferma della difficoltà del nostro Paese nello sviluppo delle
rinnovabili".
"Tutti i problemi relativi al rilascio delle autorizzazioni
sono ancora aperti, anche se in questa fase gli effetti
dell'ultimo decreto semplificazioni probabilmente non si sono
potuti ancora concretizzare. Si spera che con i prossimi
provvedimenti in fase di elaborazione, a partire dall'imminente
approvazione del decreto di recepimento della direttiva Ue RED
II sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili,
oltre all'allargamento della platea degli impianti ammessi a
incentivi, possano dare un po' di respiro agli obiettivi del
Pniec (il piano nazionale energia, n.d.r.)", ha concluso
Arrigoni.
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