Pagamenti più veloci alle imprese
consentirebbero di investire nel miglioramento delle proprie
azioni legate alla sostenibilità e di perseguire l'innovazione
digitale. Sono queste alcune delle evidenze europee della
ventitreesima edizione dello European Payment Report (EPR) di
Intrum, l'operatore europeo nei credit services che ha
intervistato oltre 11.000 operatori di aziende in 29 paesi
europei (oltre 815 in Italia).
Quasi un terzo degli intervistati in Europa (37%) afferma che
i ritardi nei pagamenti impediscono la crescita e ben il 70%
afferma che pagamenti più rapidi da parte dei propri debitori
consentirebbero maggiori investimenti.
In generale, secondo la ricerca di Intrum, le aziende
ritengono che le loro singole azioni non saranno sufficienti per
affrontare i ritardi di pagamento che, oramai, vedono come un
problema sociale da affrontare con una apposita legislazione
europea. Anche l'Italia conferma questo trend: il 63% delle
aziende italiane intervistate è più preoccupata del solito (vede
un rischio crescente) rispetto all'abilità delle controparti di
pagare in tempo. Nel 2020 in Italia questo dato valeva il 65% e
nel 2019 il 25%.
Secondo il campione intervistato, inoltre, la ripresa
economica dipenderà da una sana gestione del credito. Flussi di
cassa sostenibili e redditività a lungo termine sono più
importanti che mai per consentire alle aziende di cogliere il
significativo potenziale di crescita che vedono all'orizzonte.
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