Le battaglie attiviste dei fondi toccano un record storico nel 2020 secondo S&P Global, che ha contato 313 società finite nel mirino di quegli investitori che vogliono far sentire la propria voce non solo sulle scelte strategiche e sulla governance ma anche su quelle sociali e ambientali.
"Questa crescita è stata guidata da un aumento di tre volte nelle campagne sociali e ambientali", che rappresentano il 75% delle campagne attiviste, sottolinea l'agenzia di rating, anche se "le azioni sul rating più negative sono nate dall'attivismo collegato all'M&A (fusioni e acquisizioni, ndr)".
Gli effetti delle campagne attiviste, in particolar modo di quelle che hanno causato fusioni o cambiamenti nella struttura del capitale, ha portato S&P a 26 azioni sul rating, la maggior parte delle quali negative.
L'agenzia americana vede "spazio" per una crescita delle campagne attiviste anche nel 2021 sia nell'M&A che nelle tematiche Esg. Nel mondo post-pandemia "queste campagne originariamente orientate socialmente ed ambientalmente possono trasformarsi in più ampie richieste di una revisione strategica e della governance in relazione a come le società adattano il loro modello di business ad un nuovo ordine mondiale".
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