(di Chiara Munafò)
Nascere al Sud significa avere
accesso a un welfare dimezzato rispetto ai cittadini del resto
del Paese. La spesa sociale pro capite dei comuni nel 2020 è
stata di 66 euro nell'Italia meridionale, la metà della media
nazionale, che ammonta a 132 euro, e poco più di un terzo di
quella del Nord-est che raggiunge i 184 euro. E ancora maggiore
è il divario se si guarda alle esigenze delle varie categorie di
persone attraverso la lente del rapporto dell'Istat 'La spesa
dei comuni per i servizi sociali. Anno 2020'. I dati sono di tre
anni fa e raccontano il Paese disuguale che si è trovato ad
affrontare la pandemia.
Per ogni minore residente al Mezzogiorno ci sono 155 euro di
risorse in meno rispetto a un coetaneo del Centro-Nord. E il
divario, per una persona con disabilità è di quasi mille euro
(917, per l'esattezza). Per l'assistenza agli anziani la spesa
del Sud è inferiore di 49 euro. Le conseguenze si vedono: quasi
un terzo dei Comuni del Mezzogiorno non offre assistenza
domiciliare agli anziani in condizioni di fragilità, con
supporto per la cura della persona e della casa. Al Centro sono
meno del 15% i comuni senza questi servizi e meno del 10% al
Nord.
Questi "grandissimi divari territoriali", come li definisce
l'Istat, insistono su un Paese dove anche la spesa media
nazionale per le famiglie e i disabili è al di sotto della media
Ue con "una carenza di servizi, ad esempio di natura
socio-assistenziale e socio-educativa". Le risorse per i
portatori di handicap sono di 476 euro annui in Italia contro
669 dell'Ue e quelle per le famiglie e i minori di 339 euro
annui contro i 753 degli altri paesi. Anche la spesa sociale
complessiva, in termini pro capite è leggermente inferiore alla
media, in Italia con 9.316 euro contro 9.536 euro.
In questo contesto, l'emergenza sanitaria cambia la spesa
sociale dei comuni e fa esplodere la spesa per l'area povertà,
disagio degli adulti e persone senza dimora, che balza in alto
del 72,9% nel 2020 dal 2019. Sono oltre 500 mila, del resto, le
persone prese in carico dai servizi sociali per problemi di
povertà ed esclusione sociale, circa 71mila in più rispetto
all'anno precedente. In particolare i beneficiari di buoni spesa
passano da circa 21.500 a oltre 743 mila. Risulta in calo del
5,9% invece la spesa per l'assistenza ai disabili e si riduce
dell'1,7% anche la spesa per i servizi rivolti agli anziani.
Per il Pd, di fronte a questi problemi storici "questa destra
va nella direzione di ampliare le divergenze", dichiara il
deputato Piero De Luca, che cita le difficoltà sul Pnrr e il
progetto di riforma costituzionale sull'autonomia differenziata
come "macigni su ogni ipotesi di riscatto nazionale".
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