Un accordo per potenziare e
semplificare le norme che regolano i percorsi di recupero degli
autori di reato e in particolare l'accesso e la fruizione delle
cure per i soggetti affetti da patologie psichiatriche o da
dipendenze che sono entrati nel circuito penale. È quello
siglato presso la Corte d'Appello di Roma, dal presidente della
Regione Lazio Nicola Zingaretti, sindaco di Roma Capitale
Roberto Gualtieri, il presidente della Corte d'Appello di Roma,
Giuseppe Meliadò, il capo dipartimento giustizia minorile e di
comunità, Gemma Tuccillo,il presidente del Tribunale di Roma,
Roberto Reali, il presidente del Consiglio dell'Ordine degli
Avvocati di Roma, Antonino Galletti e il direttore Generale Asl
Roma 1, Angelo Tanese e la Procura di Roma. Primo obiettivo
dell'intesa è quello di trasformare la pena in un'opportunità di
riscatto e di cambiamento grazie al potenziamento degli istituti
che prevedono la messa alla prova e di tutti quegli altri
istituti che sono volti al recupero dell'autore di reato. Grazie
alla presenza all'interno del Tribunale di uno Sportello gestito
dalla Asl Roma 1, la prima ad aderire all'accordo, sarà
possibile garantire anche continuità assistenziale ai soggetti
affetti da patologie da dipendenze o psichiatriche. Previsto
infatti un programma specifico di trattamento con presa in
carico terapeutica. Con l'Asl Roma 1 viene dunque avviata una
prima sperimentazione, rafforzando lo sportello già presente
all'interno del presidio giudiziario di Piazzale Clodio grazie
alla presenza di operatori, specificatamente formati, del
sistema sanitario.
"Questo protocollo è un esempio di sinergia tra le diverse
istituzioni - ha detto il presidente della Regione, Zingaretti -
frutto di un percorso che non si è mai interrotto ed è stato
condiviso e migliorato nel tempo con un unico importante
obiettivo: tutelare sempre il principio che chi sbaglia deve
scontare una pena rispettosa della dignità umana e volta alla
sua rieducazione, al suo reinserimento all'interno della
società, trovando anche soluzioni alternative alla pena
detentiva. In questi anni, la Regione non ha mai tralasciato il
tema dei diritti della popolazione carceraria, a partire dal
diritto alle cure e all'assistenza sociosanitaria, che è nostra
specifica competenza, rafforzando le misure anche nel corso
della pandemia garantendo la vaccinazione ai detenuti e
rafforzando la rete delle Rems nel Lazio". Per il sindaco
Gualtieri siamo in presenza di un "protocollo importante che
manifesta la coesione e la collaborazione tra le istituzioni.
Questi problemi solo insieme possono essere affrontati
coerentemente e nel rispetto del dettato costituzionale.
Rafforziamo con questo accordo la sicurezza collettiva e la
salvaguardia dei diritti di tutti, anche della popolazione
carcerari. L'accordo ci aiuterà a fare azioni concrete su
sostegno sociale, formazione e sanità nel sistema detentivo -
prosegue il primo cittadino - rafforzando il percorso che
riguarda le misure alternative"."Con la firma di oggi ci
impegniamo a mettere in campo strategie preventive di protezione
sociale (negli ambiti dell'assistenza sociale, e della tutela
della salute) fondamentali per arginare la recidiva, perché la
libertà dal bisogno non é solo un'esigenza meramente personale,
ma è anche il presupposto necessario per un valido inserimento
dell'individuo nella collettività e attraverso la tutela del
singolo si tende a realizzare un obiettivo di carattere
collettivo", ha spiegato Roberta Palmisano, presidente della IV
Sezione penale del Tribunale di Roma . "Siamo lieti di aderire
attraverso il nostro Dipartimento di Salute Mentale all'accordo
di rete per lo sviluppo delle misure di comunità, consolidando
una collaborazione in atto da tempo con la Magistratura. La
sperimentazione di un modello avanzato di misure non detentive
potrà poi essere trasferita ad altre realtà territoriali", ha
aggiunto Angelo Tanese, Direttore Generale Asl Roma 1.
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