Malnutrizione e insicurezza
alimentare ruberanno entro il 2050 30 milioni di anni di vita
l'anno nel mondo (anni persi per morte prematura o per
disabilità) in più rispetto al 2010. E l'impatto dei cambiamenti
climatici sulla disponibilità di cibo finirà per peggiorare
ulteriormente il quadro. Sono le proiezioni di uno studio
dell'International Food Policy Research Institute (IFPRI) e del
USDA's Agricultural Research Service (USDA-ARS), rese note sul
Journal of Clinical Nutrition.
Secondo le stime pre-pandemiche il 10% della popolazione
mondiale soffre la fame o una grave insicurezza alimentare. Il
cambiamento climatico e l'aumento della popolazione globale
continuano a distruggere i sistemi alimentari, rendendo più
inverosimile raggiungere l'obiettivo "Fame Zero" dell'Onu entro
il 2030 (uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati
nel 2015 dalla comunità mondiale), a meno di non procedere da
subito con interventi straordinari.
Investimenti in ricerca e sviluppo in ambito agricolo, nei
sistemi di irrigazione, nelle infrastrutture sono essenziali per
contrastare gli effetti dei vari fattori che incideranno sugli
anni di vita persi o vissuti con disabilità nei prossimi
decenni, spiega Robert Beach, autore del lavoro. "Per rispondere
ai bisogni e alle richieste di cibo della società - osserva - è
importante investire di più nei sistemi alimentari, per ridurre
gli effetti del cambiamento climatico e della crescita della
popolazione mondiale sulla malnutrizione".
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