L'Ambasciatore Gian Lorenzo
Cornado, Rappresentante Permanente dell'Italia presso le Nazioni
Unite a Ginevra, ha ribadito oggi all'Onu il tradizionale e
forte impegno dell'Italia nella lotta alle mutilazioni genitali
femminili. L'ambasciatore è intervenuto in occasione di un
evento di sensibilizzazione al Palais des Nations di Ginevra in
occasione della giornata internazionale della tolleranza zero
alle mutilazioni genitali femminili (MGF).
L'edizione 2020, dedicata al tema "Liberare il potere dei
giovani: un decennio di azioni accelerate per la mutilazione
genitale femminile zero entro il 2030", è stata organizzata dale
Nazioni Unite e co-sponsorizzata dall'Italia assieme alle
Rappresentanze Permanenti di Burkina Faso, Egitto, Norvegia,
Regno Unito e Portogallo, Svezia e Slovenia oltre che alla
Delegazioni dell'Unione Europea. Obiettivo: reiterare con forza
il messaggio che le mutilazioni genitali femminili costituiscono
una pratica inaccettabile ed una violazione dei diritti umani
delle donne e delle ragazze.
Nel suo intervento, l'ambasciatore Cornado si è soffermato
tanto sulle iniziative varate a livello nazionale quanto su
quelle condotte in ambito internazionale. Ha inoltre esortato ad
aumentare gli sforzi per raggiungere, entro il 2030, l'obiettivo
dell'Agenda 2030 che prevede l'impegno ad eliminare le pratiche
dannose tradizionali come le MGF ed i matrimoni forzati,
auspicando il pieno coinvolgimento delle comunità locali e dei
giovani delle aree interessate.
L'Italia, grazie alla legge del 9 gennaio 2006, vanta una
best practice riconosciuta dalle stesse Nazioni Unite tanto per
la criminalizzazione delle MGF quanto per l'attività di
sensibilizzazione, sviluppate, tra l'altro, in diversi progetti
promossi dal Dipartimento Pari Opportunita' della Presidenza del
Consiglio dei Ministri anche con il coinvolgimento della società
civile e di ONG. Sul piano internazionale l'Italia, oltre a
farsi promotrice e sostenitrice di tutte le risoluzioni ONU tese
a porre fine alle mutilazioni genitali femminili (tra cui quella
adottata dal Consiglio Diritti Umani nel giugno 2018), ha
sostenuto, sin dal 2004, progetti ed attività per il contrasto
delle FGM per un valore di oltre 25 milioni di euro in quei
paesi dove la pratica di tale barbarie risulta ancora diffusa.
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