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ANSAcom - In collaborazione con WEWORLD
Promuovere il diritto all’educazione anche in contesti di emergenza e crisi protratte attraverso un investimento iniziale di almeno 15 milioni di euro al fondo globale delle Nazioni Unite Education Cannot Wait. È l’appello della coalizione “Campagna Globale per l’Educazione” al governo italiano per un impegno nei prossimi 4 anni nei confronti dei bambini e ragazzi più a rischio al mondo. I dati di Education Cannot Wait, il fondo globale delle Nazioni Unite per l’istruzione nelle emergenze e nelle crisi protratte, parlano nel 2022 di 222 milioni i bambini, bambine e adolescenti in età scolare vittime di crisi a livello globale che hanno urgente bisogno di sostegno educativo. Tra questi, 78,2 milioni sono esclusi dalla scuola e 119,6 milioni frequentano la scuola ma non raggiungono le competenze minime. L’84% dei ragazzi che non frequentano la scuola oggi vive in 10 Paesi in condizioni di crisi protratta, cioè Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mali, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen. Per questo la coalizione “Campagna Globale per l’Educazione” chiede al governo italiano di impegnarsi a proteggere e promuovere il diritto all’educazione anche in contesti di emergenza e crisi protratte, attraverso un primo contributo di almeno 15 milioni totali per i prossimi 4 anni, per assicurare che raggiunga la soglia minima di finanziamento di almeno 1,5 miliardi di dollari per poter realizzare il Piano strategico 2023-2026 e garantire che altri 20 milioni di bambini, bambine e adolescenti ricevano un’istruzione nei prossimi quattro anni.
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