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In evidenza
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In collaborazione con Nuova Pescara
"Con gli emendamenti di
maggioranza e opposizione approvati in aula abbiamo reso ancora
più rigida, inderogabile e inattaccabile la legge di istituzione
del nuovo Comune di Pescara". Lo ha detto il presidente del
Consiglio regionale dell'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, intervenendo
ai lavori della commissione Statuto del Comune di Pescara,
presieduta da Claudio Croce, per un aggiornamento sulle
procedure dopo l'approvazione della legge che prevede il rinvio
al 2027 dell'istituzione della nuova città.
"Al primo step di verifica del settembre 2023 - spiega
Sospiri - abbiamo aggiunto un ulteriore momento di controllo
sulla procedura di associazione dei servizi al 31 dicembre 2024,
con la spada di Damocle del rischio commissariamento in caso di
esito negativo. Nel frattempo i Comuni dovranno lavorare sin
d'ora al coordinamento delle attività, non potranno riscrivere
strumenti di pianificazione, come il Piano regolatore, in forma
singola e, come previsto nella norma, fatta la nuova città,
spetterà all'Assemblea costituente decidere sulla costituzione o
meno dei Municipi".
Nel sottolineare che "il primo risultato è quello di aver
approvato una norma grazie al contributo di tutte le forze
politiche" e nell'affermare di aver "trattato sino allo
sfinimento con tutte le componenti dell'Emiciclo, perché non
volevo fosse una legge imposta per alcuno", Sospiri ricorda le
novità introdotte dagli emendamenti, in particolare quelli
voluti da Pd e M5s.
Il presidente sottolinea che è stato allargato il novero
delle materie oggetto di fusione nel primo anno, cui sono state
aggiunte quelle che mancavano, come il Demanio, e sono
aumentate, su proposta del M5s, le basi di controllo, inserendo
maggiori possibilità di commissariamento. Per evitare
rallentamenti, su proposta del Pd, è stato inserito l'obbligo
per i tre Comuni di nominare per le materie oggetto di fusione o
per i servizi associati un Coordinatore tra i dirigenti. Con un
emendamento della maggioranza, è stato inserito l'obbligo di non
procedere su materie che potrebbero compromettere la fusione,
come l'eventuale revisione del Piano Regolatore di un comune o
la pubblicazione di gare per l'affidamento di servizi a domanda
individuale. "Il nome del nuovo comunque - ribadisce Sospiri -
sarà quello di Pescara, senza alcuna aggettivazione, né 'nuova'
né 'grande', perché Pescara è chiaramente il nome più
identitario". Anticipati, infine, i tempi di consegna dello
Statuto.
In collaborazione con Nuova Pescara
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