Se per gli eredi delle vittime
della strage nazista di Civitella in Valdichiana (Arezzo) è
arrivato il primo sì ai risarcimenti, per l'eccidio nel bosco
dei Limmari, nella frazione Pietransieri di Roccaraso
(L'Aquila), c'è da aspettare che passi in giudicato la sentenza
emessa nel 2017 dal tribunale di Sulmona (L'Aquila). A farlo
sapere è l'avvocato Lucio Olivieri che ha seguito tutta la
trafila giudiziaria per conto di alcuni parenti delle vittime.
"Per accedere al fondo la sentenza deve passare in giudicato. In
questo caso parliamo di un definitivo solo parziale perchè sono
rimaste scoperte le posizioni di alcuni eredi. Recentemente la
Corte di Cassazione ha richiamato la competenza della Corte
d'Appello" ha ricordato il legale, secondo il quale ci vorranno
almeno altri tre mesi per avviare l'iter.
La Corte intanto ha fissato l'udienza per il prossimo 23
maggio, ma non sarà quella decisiva. In autunno si potranno
compilare i moduli e accedere al fondo di 61 milioni fino al
2026. L'eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili
inermi, che il 21 novembre 1943 furono trucidati nel bosco dei
Limmari dai soldati nazisti per il sospetto che la popolazione
civile sostenesse i partigiani. A Pietransieri morirono 60
donne, 34 bambini con meno di 10 anni e molti anziani. Nel 2017
il Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania al
risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei confronti del
Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da versare agli eredi
delle vittime dell'eccidio. Nel piccola frazione di Roccaraso
c'è ancora una superstite di quell'orrore, Virgilia Macerelli,
che oggi ha 87 anni.
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