"Nella 'Istoria e dimostrazioni
intorno alle macchie solari' (1613) Galileo Galilei ragiona
delle macchie solari, che probabilmente erano state osservate
dai cinesi sin dall'800 a.C.. Tuttavia, è solo all'inizio del
secolo scorso che se ne capisce la natura". A parlare è il
fisico Francesco Vissani, dirigente di ricerca presso i
Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn, reduce dal Salone
del libro di Torino dove ha presentato i vincitori del premio
Asimov 2024 per l'editoria scientifica. Affascinato anche lui
dall''effetto aurora boreale', ma soprattutto dallo stupore
generato dal fenomeno sui social, da valido divulgatore spiega
all'ANSA cosa succede nelle macchie solari: "Si tratta di zone
dalle quali emergono oppure si inabissano degli enormi tubi di
campi magnetici, che il sole produce. I campi magnetici
raffreddano la materia della superficie solare che incontrano;
per quello si producono delle regioni meno chiare, cioè le
macchie solari. Questi campi intrappolano grandi quantita' di
plasma, ovvero, elettroni e ioni prodotti dalla dissociazione
degli atomi. Ogni tanto capita che questi tubi si inarchino, si
intreccino o si spezzino, provocando occasionalmente
l'espulsione di plasma; ciò aumenta grandemente il numero di
particelle cariche che il sole invia nello spazio circostante".
"In condizioni normali - spiega ancora Vissani - il campo
magnetico terrestre scherma efficacemente le particelle cariche,
che riescono ad avvicinarsi alla superficie del nostro pianeta
solamente a latitudini molto alte, provocando le aurore boreali
o, come si dice in inglese, le 'luci del nord'. Ma quando ci
sono 'espulsioni di massa coronale' particolarmente importanti,
come in questi giorni, vediamo qualcosa del genere anche più a
sud. Nel 1859 avvenne una situazione del genere, presumibilmente
ancora piu' grande, che non si limito' a causare delle belle
aurore in tutto il mondo, ma causò disagi e danni ai telegrafi e
problemi ai loro operatori. In Italia - ricorda Vissani - padre
Angelo Secchi, astronomo del Collegio Romano, scrisse sul
Giornale di Roma del 29 agosto 1859 'E' notissimo che questa
luce è un fenomeno elettrico e parlò anche di 'temporale
magnetico'". Per approfondire, Vissani suggerisce "un libro
bello e assai completo sul tema, 'Viaggio al centro del sole' di
Lucie Green, ilSaggiatore, 2018".
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