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Traffico di rifiuti, assolti dopo 12 anni i fratelli Celi

Traffico di rifiuti, assolti dopo 12 anni i fratelli Celi

Corte d'Appello dell'Aquila riforma la sentenza di primo grado

L'AQUILA, 09 maggio 2024, 14:34

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

A distanza di 12 anni si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti i fratelli Franco e Sergio Celi: la Corte d'Appello dell'Aquila - alla quale erano ricorsi i loro legali, avvocato Antonio Milo e avvocato Claudio Verini - ha assolto i due da tutti i reati loro contestati, anche dalla appropriazione indebita di materiale inerte, poiché il fatto non sussiste, e dal traffico di rifiuti ex art. 256 del Dlgs 152/06, assolvendo Sergio Celi per non aver commesso il fatto e prosciogliendo Franco Celi.
    "Siamo felici che alla fine la giustizia abbia fatto il proprio corso - hanno raccontato i due fratelli - noi siamo sempre stati certi della correttezza del nostro operato e del fatto che prima o poi saremmo riusciti a dimostrarlo. Sono stati anni molto difficili soprattutto nei rapporti con le pubbliche amministrazioni e con i loro funzionari, da taluni dei quali abbiamo percepito in maniera tangibile, avversità e cautela, a seguito dell'avvio della vicenda giudiziaria, purtroppo amplificata oltremisura dai media. L'operato della società Celi Calcestruzzi spa è stato sempre caratterizzato da una forte etica professionale del lavoro e dalla massima correttezza nel rispetto delle leggi ed è solamente grazie a ciò che, pur in presenza di un contesto generale tutt'altro che ottimale, la società è riuscita ad ottenere una continuità di crescita sia in termini occupazionali, offrendo oggi lavoro a circa 150 dipendenti, sia in termini economici, inserendosi tra le principali Imprese della provincia dell'Aquila, tanto da avere ottenuto negli anni 2021 e 2022, da parte di network altamente specializzati, prestigiosi riconoscimenti per performance gestionale e affidabilità finanziaria".
    I fratelli Celi, nel ricordare alcuni brutti momenti che hanno accompagnato questa vicenda, tra cui la notifica dei provvedimenti cautelari alle 5.30 del mattino, gli arresti domiciliari durati 13 giorni ed annullati dal Tribunale del Riesame di L'Aquila, il proscioglimento dall'accusa del reato di corruzione da parte del Gup del Tribunale di L'Aquila con la formula più ampia - il fatto non sussiste - i sequestri preventivi dei beni personali dichiarati anch'essi illegittimi dal Tribunale del Riesame, hanno voluto ringraziare "tutte le persone che ci hanno sempre fatto sentire il loro supporto, la stima nei nostri confronti e che hanno sempre creduto nella correttezza del nostro operato, nonostante tutte le pesanti accuse che abbiamo ricevuto fin dall'inizio della vicenda.
    L'esito della sentenza restituisce a noi, ai nostri collaboratori, ai nostri clienti, ai nostri partner e alla pubblica amministrazione, la piena verità sui fatti al tempo contestatici e dimostra quanto inconsistenti ed infondate fossero le accuse nei nostri confronti".
   

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