Frattura scomposta del femore e
prognosi di 90 giorni per una dottoressa dell'ospedale
S.Salvatore dell'Aquila che ieri è stata aggredita in pronto
soccorso da un paziente risultato positivo a cocaina e cannabis.
"La mia collega ha riportato una grave frattura scomposta di
femore, per la quale sarà sottoposta a intervento chirurgico,
con prognosi di 90 giorni - scrive in una nota Maurizio
Malavolta, dirigente medico psichiatra dell'ospedale aquilano -
Tale comportamento aggressivo e violento era verosimilmente da
ricondurre all'abuso di sostanze psicoattive, come la cocaina, e
non a un disturbo mentale in fase acuta". L'uomo, racconta
Malavolta, è stato ricoverato 'd'ufficio' nel reparto di
Psichiatria, dove ha continuato a inveire e minacciare
pesantemente gli operatori sanitari. "Ci riserviamo di
denunciare le minacce per tutelare la nostra incolumità. Noi
medici, e operatori sanitari in generale, siamo sempre più
esposti a gravi rischi di incolumità fisica durante i turni di
lavoro. Chi si assume la responsabilità della tutela degli
operatori di Psichiatria? Auspichiamo tutti con urgenza che
possa essere avviato un protocollo d'intesa tra i vari servizi:
sanitari, forze dell'ordine e magistratura".
"Occorre ripristinare immediatamente il posto di polizia h24,
ormai siamo al far west - interviene il segretario provinciale
Confsal L'Aquila, Marcello Vivarelli - La psichiatra ha subito
traumi e lesioni ed è stata ricoverata in codice rosso, anche
se, non in pericolo di morte, ma ciò non alleggerisce quanto
accaduto. Ad aggravare la situazione - continua il sindacalista
in una nota - il fatto che l'aggressore sia stato trasferito nel
reparto di Psichiatria dell'ospedale, che gestisce le situazioni
'ordinarie', e non nella Rems di Barete. Quest'ultimo è il luogo
destinato a casi come quello in questione".
"Mi chiedo - prosegue il sindacalista Confsal - come mai non
sia intervenuto il magistrato in un caso del genere,
assolutamente gravissimo. Esprimo massima solidarietà al
personale medico, sanitario e della sicurezza e chiedo
l'immediato intervento del Prefetto dell'Aquila. È una questione
di sicurezza di tutti, utenti e malati compresi".
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