"Con Gilberto Malvestuto se ne va
una storia di eroismo militanza e caparbietà.
Un uomo libero, in grado di ribellarsi e di combattere per la
libertà fra rinunce e abnegazione. Una storia durata una lunga
vita: negli ultimi anni il suo impegno è stato profuso nella
testimonianza civile, soprattutto in veste di Presidente e
membro del Direttivo dell'Istituto Abruzzese per la storia della
Resistenza e dell'Italia contemporanea. In sua memoria
ricordiamo qualche cenno della sua storia per continuare a
lasciarci ispirare". Lo afferma il comitato provinciale Anpi
dell'Aquila..
"La sua prima ribellione, contro l'ammaestramento delle parole e
del pensiero imposto dal fascismo, nasce tra banchi
dell'istituto magistrale, accanto all'amatissima Leda Comitis,
sua futura compagna, proveniente da una nota famiglia
antifascista di Sulmona. La comunanza affettiva e di ideali
socialisti con Leda lasciano un segno indelebile nella sua
formazione e lo muoveranno in seguito verso i valori dalla
Resistenza", prosegue l'Anpi che ricorda la sua intervista a Gad
Lerner. "I nomi di battaglia non contavano nella Maiella", ha
infatti raccontato Malvestuto a Gad Lerner nella lunga
intervista rilasciata lo scorso aprile per la trasmissione della
RAI La Scelta: "noi combattevamo a viso aperto".
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