Dal primo gennaio 2019, quando le
pratiche approvate erano 49 su circa 1.200 domande, l'Ufficio
abruzzese per la ricostruzione del sisma del Centro Italia ha
emesso 1677 decreti di contributo su 3817 istanze istruibili con
circa 310 milioni di euro erogati. In giacenza non ci sono
richieste e se si considerano le 853 domande respinte e le 2 in
gara, è stato evaso il 66,3% delle richieste, una media di 70
istanze al mese e con un tiraggio dai 15 ai 20 milioni assegnati
mensilmente. Sono i dati salienti del positivo andamento della
ricostruzione privata, relativamente ai danni meno gravi,
nell'ambito del terremoto del Centro Italia che nel 2016 e nel
2017 ha colpito Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. In Abruzzo sono
23 i comuni interessati, uno in provincia di Pescara, 6 in
provincia dell'Aquila e 16 nel Teramano. Proprio a Teramo si
registra il picco, 74% di pratiche evase. Secondo lo stato
dell'arte fornito dall'Ufficio abruzzese per la ricostruzione
guidato dal manager pubblico Vincenzo Rivera, al termine di
questa prima fase di ricostruzione su immobili con danni lievi e
una piccola parte con situazioni gravi, manca il 30% dei
cantieri: sono 1285 le pratiche in lavorazione di cui 496 in
capo ai tecnici incaricati e 73 presso i Comuni (per il 14,9%),
556 in istruttoria e 160 in preistruttoria (18,8%). Queste
pratiche saranno smaltite tra la fine di quest'anno e l'inizio
del prossimo. Poi una seconda fase con altre 5mila domande: la
foto definitiva si avrà a fine anno dopo la scadenza per la
presentazione delle domande di contributo per i casi di danno
più grave: il 15 ottobre per quanti ora percepiscono il Cas, il
31 dicembre per gli altri. Fase che si protrarrà per almeno tre
anni.
Meno positivi i risultati della ricostruzione pubblica che
fa capo solo marginalmente all'Usr, e però sconta una normativa
legata all'appalto pubblico, i cui tempi sono molto più
laboriosi, nonché la numerosità delle le stazioni appaltanti,
individuate perlopiù negli enti proprietari degli immobili: su
347 interventi di opere pubbliche 17 devono ancora essere
avviate, 58 sono state concluse e per 27 si stanno concludendo i
lavori. L'Ufficio speciale ha assunto dall'estate 2021 anche
il ruolo di stazione appaltante relativamente a 6 opere
pubbliche per le quali sono state subito avviate e concluse le
procedure di affidamento degli incarichi di progettazione.
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