Terza evasione, nel giro di poco
meno di un mese e mezzo, dal carcere San Donato di Pescara da
dove questa mattina dopo le 9 sono evasi due reclusi poco più
che ventenni i quali, secondo una prima ricostruzione, durante
l'ora d'aria sono riusciti a scavalcare il muro di recinzione e
a fuggire. Scattato l'allarme immediatamente sono partite le
ricerche anche con l'ausilio di un elicottero. Lo scorso 11
luglio un detenuto egiziano 21enne era evaso ed era stato poi
rintracciato e arrestato otto giorni dopo.
Allarme dei sindacati dopo questo nuovo episodio. "Purtroppo è
successo di nuovo, altri due detenuti che evadono con una
facilità imbarazzante. Siamo a 4 nel recentissimo passato,
l'ultima evasione risale a luglio scorso - dichiara il
segretario generale regionale Uilpa polizia penitenziaria,
Ruggero di Giovanni - Sono anni che lamentiamo le carenze
strutturali, di personale e la totale inadeguatezza della
gestione nel carcere di Pescara, inutilmente. Siamo sicuri che
anche stavolta le colpe saranno cercate esclusivamente tra le
fila della polizia penitenziaria pescarese, ma sappiamo
benissimo che le colpe sono da cercare più in alto. Una carenza
di personale insostenibile, mancano all'appello oltre 50 unità,
abuso nel ricorso allo straordinario, accorpamenti dei posti di
servizio sistematici e senza alcun confronto sindacale hanno
portato alla rovina del carcere pescarese. Auspichiamo una
verifica ispettiva approfondita dal dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria che porti alla luce le reali
responsabilità".
Il coordinatore regionale Fp Cgil Abruzzo Molise-Giustizia,
Giuseppe Merola, chiede l'immediato accertamento di
responsabilità e l'avvicinamento dei vertici del carcere.
"È aberrante e paradossale quanto sta accadendo nella struttura
penitenziaria pescarese, con serie compromissioni dell'ordine e
della sicurezza anche per la collettività pubblica. Lavoratori e
popolazione detenuta, da troppo tempo, vivono in condizioni di
reale disagio e non si può far finta di niente".
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