"Non c'era lo spazio per ciò che
mi piaceva", perché lui era "affamato di concerti, spettacoli
teatrali, dibattiti politici, nuove letture". Per questo Andrea
Camilleri lasciò da ragazzo Porto Empedocle (Agrigento) dov'era
nato per arrivare nella Roma nel secondo dopoguerra che voleva
lasciarsi alle spalle i lutti del conflitto e costruire una
nuova cultura con i tanti protagonisti del mondo del teatro,
della letteratura, del cinema dagli anni Cinquanta agli anni
Sessanta. Lo racconta il sito dell'Associazione Fondo Andrea
Camilleri dedicato all'autore siciliano e al suo archivio,
appena aperto. La presentazione di Andrea Camilleri avviene nel
sito attraverso la sua stessa voce, il suo inconfondibile
timbro.
Uno spazio virtuale destinato a crescere con nuovi percorsi e
tappe, nato per volontà delle figlie Andreina, Mariolina ed
Elisa, allo scopo di di conservare e valorizzare l'archivio e la
ricca biblioteca del romanziere. Un progetto culturale che
attraverso l'archivio, curato da Patrizia Severi faldoni -
scatole e scatoloni, carte sciolte, libri, riviste culturali,
audiovisivi, fotografie - faccia conoscere "le radici remote, i
passaggi e le connessioni meno note del percorso artistico e
professionale di Andrea Camilleri". Il sito è dunque un luogo di
conoscenza della biografia intellettuale dello scrittore e
racconto della storia delle istituzioni culturali di formazione
in ambito artistico (l'Accademia d'arte drammatica, il Centro
sperimentale di cinematografia) della storia della produzione
teatrale, della radio e della televisione in Italia, della vita
culturale del Novecento.
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