Via libera dal Consiglio regionale
della Lombardia al progetto di legge che istituisce la 'Leva
civica lombarda volontaria', il servizio civile regionale che
andrà ad affiancarsi a quello nazionale. La proposta dalla Lega
è stata approvata con 43 Sì, 14 No e 12 astenuti. Favorevole
tutto il centrodestra, contrario il Pd - il capogruppo Fabio
Pizzul ha giudicato il testo "troppo carente" - mentre i 5
Stelle hanno deciso di astenersi sollevando perplessità sul
trattamento fiscale dei volontari. La leva civica lombarda è
aperta a i giovani tra i 18 e i 28 anni residenti in Lombardia,
che riceveranno un compenso di 500 euro a fronte di un impegno
settimanale di 25 ore in progetti presentati da enti pubblici o
privati iscritti in un apposito albo regionale, istituito dalla
stessa legge. La norma può contare su uno stanziamento iniziale
di 1,4 milioni di euro: 600 mila euro per il 2020 e 800 mila
euro per il 2021 a valere sul bilancio regionale. Approvati
anche due emendamenti gemelli di Lega e Lombardi civici
europeisti che eliminano tra i requisiti di ammissione dei
volontari quello dei 5 anni consecutivi di residenza nella
Regione. "Una modifica necessaria per accedere anche a
finanziamenti europei come Garanzia Giovani" ha spiegato il
consigliere leghista Alessandro Corbetta, promotore della legge.
Controverso, invece, il punto sull'esenzione fiscale degli
'assegni' che riceveranno i volontari: la Lega, con un
emendamento, l'ha introdotta nel testo rifacendosi alla norma
sul servizio civile nazionale ma la mossa, secondo il
consigliere Carmela Rozza del Pd, esporrebbe la norma al rischio
di impugnazione da parte del Governo. "Il nostro obiettivo - ha
replicato Corbetta - è equiparare la leva civica lombarda al
servizio civile nazionale, quindi auspichiamo nel buonsenso di
Roma. Quella approvata oggi è una norma innovativa con cui la
Lombardia fa da apripista e da modello per le altre Regioni".
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