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A Padova nell'orto botanico, patrimonio dell'Unesco

A Padova nell'orto botanico, patrimonio dell'Unesco

Colori, odori e sapori dei cinque continenti nel centro storico

ROMA, 23 settembre 2016, 16:38

Redazione ANSA

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L 'orto botanico di Padova istituito nel 1545 e dichiarato patrimonio Unesco iStock. VIAGGIART - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'orto botanico di Padova istituito nel 1545 e dichiarato patrimonio Unesco iStock. VIAGGIART - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'orto botanico di Padova istituito nel 1545 e dichiarato patrimonio Unesco iStock. VIAGGIART - RIPRODUZIONE RISERVATA

ORTO BOTANICO (PADOVA) - Dalla profumata pianta della vaniglia al grande baobab, dal noto e molto utilizzato henné alla curiosa Welwitschia mirabilis del deserto del Kalahari passando per il pompelmo, il chinotto e il bergamotto: ci sono le piante ma anche i colori, gli odori e i sapori dei 5 continenti racchiusi nell'Orto botanico di Padova, il primo e più antico orto universitario fondato nel 1545 e dichiarato sito Unesco, che dall'anno scorso si è arricchito anche di un grandioso Giardino della Biodiversità totalmente sostenibile e hi-tech. Ed è proprio a pochi passi da questa meraviglia, patrimonio dell'Umanità, che si sta svolgendo in questi giorni il World Tourism Expo, il salone mondiale del turismo Città e siti Patrimonio Unesco ospitato a Palazzo della Ragione, durante il quale è stato presentato l'accordo tra l'agenzia ANSA e l'Associazione Italiana Beni Unesco.

    "E' all'origine di tutti gli orti botanici del mondo - ha scritto l'Unesco inserendolo nel 1997 nella World Heritage List dei siti da tutelare - e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne e segnatamente botanica, medicina, chimica, ecologia e farmacia".

    La pianta più antica dell'Orto risale al 1585: si tratta di una palma di San Pietro, conosciuta come Palma di Goethe perché ispirò allo scrittore tedesco, in visita a Padova nel settembre del 1786, una teoria sulla metamorfosi delle piante.

    Proprio un anno fa l'Orto botanico ha vissuto la maggiore trasformazione dei suoi oltre 450 anni di storia con l'inaugurazione del Giardino della biodiversità. Un'operazione con numeri da record: la superficie a disposizione delle piante e del pubblico è aumentata di circa il 70%, passando da 22.000 a 37.000 metri quadri. E più di 1.300 specie rare sono state accolte nelle cinque grandi nuove serre realizzate ad altissima tecnologia aggiungendosi alle 6.000 già presenti nel giardino cinquecentesco.

    L'Orto è un viaggio attraverso il pianeta attraverso le forme di vita vegetali: dalle aree tropicali alle zone subumide, dalle zone temperate a quelle aride per rendere visibile il patrimonio di biodiversità che ogni angolo della Terra custodisce, dal più ricco al più povero, dal più protetto al più minacciato.

    Oltre alle piante, pannelli informativi, filmati, exhibit interattivi, reperti raccontano come l'intelligenza vegetale e l'intelligenza umana abbiano svolto un comune percorso di coevoluzione da Lucy sino ad oggi. E poi, ovviamente, le nuove tecnologie con cui la visita inizia prima dell'arrivo nell'Orto e può continuare anche una volta usciti dai suoi cancelli.
   

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