(di Marzia Apice)
Un viaggio che dal buio conquista
la luce e il colore per raccontare una molteplicità di storie e
sensazioni, attraverso atti creativi unici in cui l'uomo diventa
l'elemento protagonista: promette di essere un'esperienza ad
alto tasso emotivo "Aura - The immersive light experience",
installazione di digital art in programma alla Fabbrica del
Vapore di Milano da venerdì 29 ottobre fino al 9 gennaio 2022.
Realizzato con le più moderne e innovative tecnologie da due
collettivi artistici d'eccezione, i digital artists italiani
Pepper's Ghost e gli internazionali Sila Sveta, il progetto
nasce dall'idea di materializzare e toccare la luce come risorsa
viva e fonte di vita essa stessa, partendo dal concetto
orientale dell'aura che circonda tutti i corpi. Con il pubblico
che diventa attore principale e non spettatore, lo spettacolo
crea un mondo magico parallelo, una dimensione viva e pulsante
nell'interazione tra fasci di luce, proiezioni mapping con
immagini 3D ed effetti unici capaci di animare il pavimento al
passaggio dei visitatori. Per chi la vive, "Aura" rappresenta
un'esperienza creativa del tutto eccezionale proprio perché
sempre diversa: non c'è un copione già scritto, ognuno può
vivere la propria speciale relazione con la tecnologia e goderne
i frutti attraverso suoni, sensi ed emozioni. "Senza le persone
Aura non funziona, perché si anima con loro. La tecnologia per
noi è un mezzo, non un fine: la bravura sta nel non farne
percepire la presenza, perché quello che conta sono le emozioni
che vive il pubblico", racconta in un'intervista all'ANSA
Anderson Tegon, fondatore di Pepper's Ghost e direttore
artistico di "Aura" insieme a Aleksandr Usyskin, fondatore di
Sila Sveta, "il nostro obiettivo principale è l'immersività, la
possibilità di dare l'accesso a un altro mondo". Pensata come
una "scatola nella scatola, una grande black box dentro la
Fabbrica del Vapore, con pareti alte dieci metri e proiezioni
fatte su un pavimento interattivo che cambia con i movimenti
delle persone", prosegue Tegon, "Aura" vuole dimostrare che "la
tecnologia, così come l'arte, esiste solo se c'è l'uomo. Qui non
si tratta di andare a vedere una mostra, ma di diventarne
parte". Il progetto, una grande produzione costata quasi un
milione di euro, è stato concepito per essere adatto a tutti,
grandi e piccoli: "Aura è molto comprensibile, in fondo noi
siamo artisti che non sono mai cresciuti: l'esperienza dura 25
minuti e i bambini si divertono, perché toccando delle cose se
ne creano subito altre", dice Tegon. Nessun problema sul fronte
della sicurezza: "garantiamo molto più del metro di
distanziamento: gli spazi alla Fabbrica del Vapore sono immensi,
e vi potranno entrare insieme al massimo 60 persone distribuite
su 1200 mq", afferma, "volevamo unire l'arte alla capacità di
investire in Italia. Per noi è stato un grande sforzo
produttivo: Pepper's Ghost si occupa di tutta la produzione
esecutiva, mentre la direzione creativa è a metà con Sila Sveta.
Aura ha un taglio internazionale, ma con forza noi abbiamo
voluto realizzarla nel nostro Paese, per ripartire dopo la
pandemia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA