(di Elisabetta Stefanelli)
Dimenticatevi i selfie, ovvero quegli
scatti autoprodotti e autorubati che per un istante velocissimo
vi trasformano in ritrattisti e poi vengono subito dimenticati.
Qui l'emozione è nella lentezza di una esperienza che dal primo
all'ultimo istante vuole rimanere unica. E tale rimarrà, perchè
punta proprio ad una diversa idea del tempo. Antistorica, se
volete, però in questo affascinante. L'iniziativa si chiama
Ricordi stampati e, sulle tracce della frase di Nelson Mandela
secondo il quale ''il ricordo è il tessuto dell'identità'', fin
dal 2018 mette insieme un gruppo di fotografi rinomati, diciamo
artisti anche se non a tutti loro piace essere definiti così,
per dare la possibilità a tutti di portarsi a casa un ritratto
di grandi dimensioni stampato da appendere sulle pareti di casa
almeno per i prossimi 25 anni, tanti ne sono garantiti.
Dopo la pausa del 2020 in cui il mondo si è fermato ora
tornano su www.ricordistampati.it . ''Da allora tutti si mettono
in fila, persone di tutti i tipi, giornalisti, magistrati,
neuropsichiatri, di tutte le età, da soli, con compagni o
compagne, con figli, famiglie intere, spesso anche con i cani.
Insomma con le persone con le quali vogliono passare il resto
della loro vita. Che non vogliono perdere. Ho studiato le
statistiche, mi piacciono le statistiche'', racconta all'ANSA
Fabio Lovino, fotografo e documentarista che ha immortalato le
grandi star del cinema e della musica, e che è il punto di
riferimento di questo progetto a Roma.
A Imperia c'è Settimio Benedusi, a Cesena e Riccione Marco
Onofri, a Firenze Massimo Sestini, a Milano Guido Stazzoni
(special guest Sofia Uslenghi, Cosimo Buccolieri, Maki
Galimberti, Max&Douglas, Toni Thorimbert, Oliviero Toscani,
Mattia Zoppellaro), a Palermo Valerio Spada, a Bruxelles Lucia
Gaggero. Tutti in fila davanti al suo studio che è quel loft nel
cuore della capitale, a due passi da San Pietro, che tutti i
ragazzi degli anni 80 hanno sognato come propria tana. Le
persone arrivano e si immergono nella penombra, lui ci parla per
capirne il carattere, cosa vogliono, con uno sforzo di empatia
notevole. ''Quando si fa un servizio fotografico si va da un
minimo di lavoro di mezza giornata a interi mesi'', dice Lovino
che ha ritratto attori come Robert De Niro, Al Pacino, Benicio
del Toro, Charlotte Rampling, Terry Gilliam, Martin Scorsese,
Francis Ford Coppola, David Cronenberg e David Lynch e molti
altri artisti come Elisa, Caparezza, Subsonica, Marina Rei, Alex
Britti, Sergio Cammariere, Morrissey.
''Lavorando ad esempio con artisti come Mark Knopfler o i
Police, per i loro album, si studiavano almeno 4 o 5 mesi prima
le location, quando ti mandavano tutti i pezzi in anteprima.
Ogni volta il fotografo ha la grande responsabilità di riuscire
a catturarti l'anima nel tempo che ha a disposizione''. E poi
nel suo studio accade che, dopo essersi abbracciati lì nella
luce, aver riso insieme cercando ognuno la sua vera natura, una
volta che 'il fotografo sceglie la sua foto e la stampa ''quando
la consegno tutti si emozionano sempre tantissimo. Accade sempre
ed è veramente bello, c'è una reazione empatica potente''.
Qualcuno si è prenotato per il 31 dicembre ''perche' vogliono
chiudere bene l'anno, mi hanno detto. Il fatto è che tutti
vogliono ritrovare lo stupore dello sguardo dei bambini ed io
cerco di non perderlo mai per restituirlo' come un dono'. E lo
fa nelle ombre del bianco e nero delle sue bellissime foto.
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