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Da Chini a Sironi, i disegni monumentali

Da Chini a Sironi, i disegni monumentali

A Bologna cartoni ideati per affreschi, arazzi, mosaici

BOLOGNA, 23 gennaio 2017, 19:35

di Nicoletta Castagni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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BOLOGNA - I disegni monumentali, ideati dai maggiori artisti del '900, quali Adolfo De Carolis, Mario Sironi, Duilio Cambellotti, Giulio Bargellini, Achille Funi, Gino Severini, Galileo Chini, Publio Morbiducci, Achille Capizzano, Ottone Rosai per gli affreschi, i dipinti, le architetture, gli arazzi, i mosaici, disseminati in tutta Italia (e non solo), sono in mostra    , negli spazi del centro Sympò, ex Chiesa di Santa Maria del Buon Pastore. Esposti oltre venti straordinari lavori di grandi dimensioni, riuniti per la prima volta, che testimoniano quel momento cruciale del processo creativo, quando l'artista è a un passo dalla realizzazione dell'opera.

   Con il titolo 'Cartoni. Disegni smisurati del '900 italiano', la rassegna bolognese presenta la prestigiosa raccolta messa a punto dalla galleria Il Laocoonte di Roma ricercando queste opere sul mercato dell'arte o dagli eredi degli artisti. Con il fine di costituire una sorta di pinacoteca di disegni, appunto smisurati, capaci di evidenziare il ruolo decisivo del disegno nella produzione artistica XX secolo. Allestita nei vasti spazi del centro Sympò, la selezione curata da Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli offre proprio in questi ambienti il massimo della propria suggestione.

   ''Il cartone - spiega Apolloni - è l'ultimo luogo delle incertezze, dei ripensamenti, dei cambiamenti improvvisi in corso d'opera. Sono le cancellature, le correzioni, ciò che lo rendono una sorta di sindone di carta di tutta la passione e le sofferenze di un artista nel corso della creazione del proprio capolavoro. E' questa qualità del cartone, in cui l'opera d'arte e il documento di lavoro si confondono, che costituisce la sua maggiore attrattiva''. Ecco dunque l'opera del dannunziano Adolfo De Carolis, di cui viene esposto il grande foglio preparatorio del dipinto 'Primavera' (1903) o la figura monumentale di Mario Sironi che sembra scolpita nella roccia a colpi di grafite. Del poliedrico Duilio Cambellotti viene presentato il cartone da lui ideato per il rosone in vetri colorati della Cattedrale di Teramo, oltre a due disegni preparatori per i manifesti del film 'Fabiola', uno dei primi kolossal italiani dell'immediato dopoguerra. Due maestosi cartoni per gli affreschi dello scalone del palazzo dell'Ina a Roma (ora proprietà dell'Ambasciata Americana) riconducono alla lezione del purtroppo quasi dimenticato Giulio Bargellini, frescante instancabile di terme, banche e ministeri, dove andò traducendo nella sensibilità nazionale le archeologie viventi di Alma Tadema e le bellezze femminili di Klimt. Numerosi i lavori del ferrarese Achille Funi, come le due schiere di soldati romani disegnati per il Martirio di S.Giorgio nella omonima chiesa milanese, le figure di Didone e della sorella Anna per la sala dell'Eneide, affresco effimero eseguito per la Triennale di Monza del 1930, la Zuffa di Cavalieri nella 'Battaglia di Legnano' per la Sala Consiliare del Municipio di Bergamo o la 'Vergine annunciata'. Il genio di Gino Severini è rappresentato in mostra da una 'Madonna con Bambino' per la Cattedrale di Losanna, mentre di Galileo Chini è stata scelta una delle virtù, (che ornavano il Padiglione delle Esposizioni della Biennale di Venezia), che con il tempo ha assunto l'aspetto di un'antica pergamena, di un'apparizione irreale. E se Publio Morbiducci è l'autore di una serie di disegni con trionfi di spoglie militari, il calabrese Achille Capizzano, è presente con due scene dalla Divina Commedia ispirate ad antiche xilografie. Infine, di Ottone Rosai è allestito un Giovinetto Crocifisso, sospeso quasi a grandezza naturale su un vasto foglio, in cui il rovello del disegno per rendere l'anatomia del corpo si traduce in un'apparenza espressionista di grande pathos.

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