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Nella Via Lattea natalità stellare nella media

Nella Via Lattea natalità stellare nella media

Lo studio a guida Inaf su dati del satellite Herschel di Esa

21 dicembre 2022, 09:54

Redazione ANSA

ANSACheck

La regione di formazione stellare Westerhout 43, a circa 20mila anni luce da noi (fonte: Esa/Herschel/Pacs, Spire/Hi-Gal Project. UniMap/L. Piazzo, Sapienza Università di Roma; E. Schisano/G. Li Causi, Iaps–Inaf) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La regione di formazione stellare Westerhout 43, a circa 20mila anni luce da noi (fonte: Esa/Herschel/Pacs, Spire/Hi-Gal Project. UniMap/L. Piazzo, Sapienza Università di Roma; E. Schisano/G. Li Causi, Iaps–Inaf) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La regione di formazione stellare Westerhout 43, a circa 20mila anni luce da noi (fonte: Esa/Herschel/Pacs, Spire/Hi-Gal Project. UniMap/L. Piazzo, Sapienza Università di Roma; E. Schisano/G. Li Causi, Iaps–Inaf) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Natalità stellare nella media per la Via Lattea, che ogni anno produce nuove stelle per una massa complessiva pari a due volte quella del Sole. Lo indica una nuova analisi dei dati raccolti tra il 2009 e il 2013 dal telescopio spaziale Herschel dell’Agenzia spaziale europea (Esa) nell’ambito della survey a guida italiana Hi-GAL. I risultati sono pubblicati su The Astrophysical Journal da un gruppo internazionale guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

“Stimare il tasso di formazione stellare della Via Lattea ci consente in primo luogo di operare confronti tra essa e le altre galassie”, spiega Davide Elia, ricercatore Inaf a Roma e primo autore dello studio. “In secondo luogo, consente di affrontare un annoso dilemma nell'astrofisica galattica, ossia il fatto che il tasso di formazione stellare osservato, di poche masse solari per anno, risulta piuttosto esiguo rispetto alla quantità di materia disponibile. Produrre una stima aggiornata di questa quantità fornisce dunque un dato di riferimento ai colleghi che cercano di spiegare per via teorica questo inatteso comportamento”.

La velocità con cui una galassia produce nuove stelle non è facile da misurare: negli ultimi 45 anni sono state pubblicate solo una quindicina di stime di questa grandezza. Il team è riuscito nell’impresa partendo da un'idea di Sergio Molinari, dirigente di ricerca Inaf a Roma, responsabile di Hi-GAL e secondo autore dell'articolo. Dopo aver selezionato dal catalogo della survey gli oltre 150.000 ammassi di gas e polvere in cui stanno nascendo nuove stelle, è stato possibile (a partire dalla loro massa e per confronto con i modelli teorici) stimare la frazione di massa che verrà convertita in stelle e il tempo necessario affinché ciò accada.

Questo metodo ha permesso anche di mappare il tasso di formazione stellare, stabilendo che è contenuto per l'84% entro l'orbita del Sole attorno al centro galattico, mentre solo il 16% è al di fuori di essa.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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