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Fotografato il futuro del Sole

Fotografato il futuro del Sole

È un gigante con un diametro due volte l'orbita della Terra

08 novembre 2017, 15:52

Redazione ANSA

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La stella W Hydrae è diventata una gigante rossa, come accadrà al nostro Sole. L 'ellissi tratteggiata rappresenta l 'orbita della Terra, in proporzione (fonte: Alma, ESO/NAOJ/NRAO; /W. Vlemmings) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La stella W Hydrae è diventata una gigante rossa, come accadrà al nostro Sole. L 'ellissi tratteggiata rappresenta l 'orbita della Terra, in proporzione (fonte: Alma, ESO/NAOJ/NRAO; /W. Vlemmings) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La stella W Hydrae è diventata una gigante rossa, come accadrà al nostro Sole. L 'ellissi tratteggiata rappresenta l 'orbita della Terra, in proporzione (fonte: Alma, ESO/NAOJ/NRAO; /W. Vlemmings) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Istantanee dal futuro del Sole. Immortalata una stella 'anziana' a 320 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell'Idra, il cui aspetto è simile a quello che avrà il Sole tra circa 5 miliardo di anni. Quando, esaurito il proprio combustibile nucleare, inizierà a gonfiarsi come un pallone, 'ingoiando' i pianeti più vicini, fino a raggiungere anche la Terra. Fotografi d'eccezione alcuni astronomi svedesi dell'Università di tecnologia Chalmers, a Goteborg, coordinati da Wouter Vlemmings, che hanno pubblicato le immagini della stella dell'Idra sulla rivista Nature Astronomy. A realizzare gli scatti i sofisticati occhi del radiotelescopio Alma, (Atacama large millimetre/submillimetre array), una rete di 66 antenne nel deserto di Atacama, gestita dall'Osservatorio Europeo Australe (Eso).

La protagonista del servizio fotografico si chiama W Hydrae ed è una gigante rossa, ossia una stella i cui strati più esterni si sono gonfiati a tal punto che il suo diametro complessivo è circa il doppio di quello dell'orbita della Terra intorno al Sole. Fredda, luminosa e ormai nella fase finale del proprio ciclo di vita, la stella dell'Idra consente agli astronomi di studiare come evolverà il Sole nell'arco di miliardi di anni. Nello stesso tempo potrà dare loro anche preziose informazioni sulle origini della Terra.

Lo studio svedese descrive infatti come W Hydrae, una volta espansa, non riesca più a trattenere gli strati più esterni della propria atmosfera, perdendo materiale sotto forma di vento stellare. Per il coordinatore della ricerca, Wouter Vlemmings, "è importante studiare non solo come appaiono le giganti rosse, ma come cambiano nel tempo, disseminando nelle galassie gli ingredienti alla base della vita, come carbonio e azoto".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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