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La Terra vista dallo spazio diventa un'opera d'arte

La Terra vista dallo spazio diventa un'opera d'arte

In mostra a Roma, insieme ai meteoriti

ROMA, 29 settembre 2014, 18:54

Redazione ANSA

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Deserto della Manibia (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Deserto della Manibia (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Deserto della Manibia (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalle sfumature di bianco, grigio e azzurro dei ghiacci polari allo spettacolare delta del Nilo colorato artificialmente in rosso, i disegni tracciati nell'oceano dalle scie delle navi e i mosaici multicolori dei campi coltivati: sono le immagini della Terra scattate dai satelliti, belle come opere d'arte. Dal 30 settembre al 2 novembre sono esposte a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, nella mostra ''Il mio pianeta dallo spazio, fragilità e bellezza''.

Promossa dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è curata da Viviana Panaccia. ''L'obiettivo è far conoscere la Terra, in tutta la sua bellezza, e comunicare come lo spazio sia uno strumento fondamentale per osservare e studiare il nostro pianeta'', ha detto Simonetta Cheli, capo di gabinetto del direttorato dell'Esa per l'Ambiente e l'Osservazione della Terra. Il viaggio attraverso la Terra vista dall'alto comincia dai ghiacci, con le immagini mozzafiato di Artico e Antartide che mostrano lo scioglimento dei ghiacciai. Le altre cinque sezioni della mostra sono dedicate all'acqua di oceani, fiumi e laghi, quindi si passa all'atmosfera, con i colori opachi che tracciano l'inquinamento, e poi alle foreste e all'agricoltura, quindi i deserti e le megalopoli, raccontate in un video.

Accanto alle foto, 150 in tutto e affascinanti come dipinti, si possono vedere da vicino i modelli dei satelliti 'autori' delle foto, come Cryosat che osserva i ghiacci, Smos che misura la salinità degli oceani, e ancora la prima Sentinella del clima. Chiudono la mostra le foto della Terra scattate dall'astronauta Luca Parmitano durante la missione Volare, nella quale per sei mesi ha lavorato sulla Stazione.

Poco distante da questo 'volo' sul pianeta, si può vedere da vicino il meteorite da 252 chilogrammi scoperto in Somalia nel 1921, accanto ai frammenti di una vera e propria pioggia di meteoriti. Sono esposti, sempre al Palazzo delle Esposizioni dal 30 settembre al 2 novembre, nella mostra ''Meteoriti, quando lo spazio comunica'', promossa dalla Sapienza Università di Roma e a cura di Michele Macrì, Giorgio Manzi e Adriana Maras.

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