IL 25 febbraio 2014, insieme ad altri otto giornalisti nell'Erba, sono stato invitato alla sede dell'ANSA a Roma per incontrare Luca Parmitano, il famoso astronauta italiano che è tornato novembre scorso dall'ISS. Durante il viaggio verso la capitale in macchina pensavo elettrizzato al momento in cui saremo arrivati.
Prima dell'incontro con l'astronauta abbiamo fatto una veloce riunione con la direttrice Paola Bolaffio per decidere le domande da fare a Parmitano: eravamo tutti concentrati ed emozionati. Entrati nella sala delle riunioni abbiamo atteso impazienti l'arrivo dell'astronauta; mentre aspettavamo prendevamo appunti e facevano foto ricordo.
Dopo un po' finalmente si è aperta la porta della sala ed è apparso Parmitano insieme al Direttore dell'ANSA Luigi Contu che ha dato il benvenuto sia a noi Giornalisti nell'erba che all'ospite prima di andare via per impegni con le notizie sul nuovo governo. Dopo un breve discorso di Parmitano, che ha lodato l'azione di genitori ed insegnanti verso i ragazzi, abbiamo iniziato a porre le nostre domande.
Il primo sono stato io: ho chiesto se dall'ISS si vedono le scie lasciate dagli aerei che a volte coprono tutto il cielo con uno strato nuvoloso e se sulla stazione sono stati fatti esperimenti di botanica. Parmitano mi ha risposto con lo stesso tono gentile e deciso che ha usato con tutti, dicendo che le scie si vedono ma sono solo condensa e che esperimenti di coltivazione di crescione sulla stazione hanno rivelato come le piante nello spazio non distinguano l'alto dal basso e quindi sviluppino radici e foglie in modo disordinato.
Tra le risposte date ai miei colleghi ho trovato molto divertente il racconto del modo in cui i rifiuti organici vengono eliminati: tutte le sostanza di scarto vengono messe in contenitori sigillati e poi liberate nello spazio e bruciate dall'attrito con l'atmosfera. Quando ciò avviene, dalla terra potrebbe accadere di vedere una luce luminosa azzurra che può essere facilmente scambiata per una stella cadente. sebbene di stellare non abbia proprio nulla.
Parmitano ha descritto alcuni tipi di inquinamento visti dall'ISS cioė l'inquinamento luminoso, le nuvole di smog che coprono intere città rendendole invisibili e quello causato dal fumo di incendi. Un esperienza che mi è sembrata scioccante è stata quella in cui l’astronauta ha rischiato la vita: quando era fuori dall’astronave, una valvola della sua tuta, che separa l’acqua per il condizionamento della temperatura corporea dall’aria per la respirazione, si è rotta ed il suo casco ha iniziato gradualmente a riempirsi d’acqua. Per fortuna è riuscito ritornare sull’astronave in tempo. Mi ha colpito molto come Parmitano sia riuscito a mantenere la calma in una situazione così grave: non deve essere stato sicuramente facile.
Alla fine dell’incontro, prima che Parmitano andasse via siamo persino riusciti a rubargli degli autografi: è stato gentilissimo con tutti. Sono proprio grato all’ANSA e alla direttrice di Gne per avermi dato la possibilità di vivere un pomeriggio così pieno di emozioni forti e positive.
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