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L'ominide Lucy capace di stare in posizione eretta come noi

L'ominide Lucy capace di stare in posizione eretta come noi

Lo dimostra la ricostruzione dei muscoli in 3D

14 giugno 2023, 17:19

Redazione ANSA

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Ricostruzione di Lucy, esposta al Museo dell 'Evoluzione di Varsavia (fonte: Shalom, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruzione di Lucy, esposta al Museo dell 'Evoluzione di Varsavia (fonte: Shalom, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricostruzione di Lucy, esposta al Museo dell 'Evoluzione di Varsavia (fonte: Shalom, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre tre milioni di anni fa la più celebre antenata dell'uomo, l'australopiteco Lucy, era già in grado di stare in posizione eretta proprio come noi: lo dimostra la prima ricostruzione in 3D della sua muscolatura di pelvi e gambe, pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science dall'archeologa Ashleigh Wiseman dell'Università di Cambridge.

La ricercatrice ha elaborato il modello digitale sulla base delle più recenti scansioni del fossile di Lucy, l'esemplare di australopiteco meglio conservato al mondo (rinvenuto integro al 40% in Etiopia negli anni Settanta).

Wiseman ha ricreato 36 muscoli per ciascuna gamba, dimostrando che erano decisamente più grandi dei nostri: basti pensare che i muscoli di coscia e polpaccio erano più del doppio rispetto a quelli degli umani moderni e che proprio i muscoli rappresentavano il 74% della massa totale della coscia, mentre negli umani ne costituiscono solo il 50% per via di una maggiore presenza di grasso.

Lo studio dei muscoli estensori del ginocchio conferma che Lucy era in grado di raddrizzare la gamba come noi: ciò significa che quando si muoveva su due gambe poteva mantenere la posizione eretta come gli esseri umani, e non doveva necessariamente muoversi in modo simile agli scimpanzé.

“Adesso noi siamo gli unici animali in grado di stare in piedi con le ginocchia dritte", afferma Wiseman, ma "i muscoli di Lucy suggeriscono che fosse abile nel bipedismo quanto noi, pur essendo probabilmente a suo agio anche tra gli alberi. Lucy probabilmente camminava e si muoveva in un modo che non vediamo oggi in nessuna specie vivente". Questa abilità, secondo la studiosa, avrebbe permesso agli ominidi come Lucy (appartenenti alla specie Australopithecus afarensis) di adattarsi a vivere sia nelle praterie aperte che nelle foreste più fitte, riuscendo a sfruttare efficacemente entrambi gli habitat.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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