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La molecola che etichetta i ricordi, decide se sono belli o brutti

La molecola che etichetta i ricordi, decide se sono belli o brutti

Apre a nuove terapie per ansia, depressione e stress post-traumatico

21 luglio 2022, 21:41

Redazione ANSA

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L 'immagine mostra l 'espressione di vari geni e proteine (i colori bianco, rosso e verde) all 'interno dei neuroni di topo (in blu) (Fonte: Salk Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'immagine mostra l 'espressione di vari geni e proteine (i colori bianco, rosso e verde) all 'interno dei neuroni di topo (in blu) (Fonte: Salk Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'immagine mostra l 'espressione di vari geni e proteine (i colori bianco, rosso e verde) all 'interno dei neuroni di topo (in blu) (Fonte: Salk Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Individuata la molecola che etichetta i ricordi, decidendo se sono belli o brutti e associandoli quindi ad emozioni positive o negative: si tratta di un neurotrasmettitore presente nel cervello, la neurotensina. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, è stata guidata dal Salk Institute di La Jolla, in California, permette una migliore comprensione del motivo per cui alcune persone hanno maggiori probabilità di conservare le emozioni negative rispetto a quelle positive e apre quindi a nuovi approcci terapeutici per disturbi come ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico (Ptsd).
I ricercatori guidati da Hao Li hanno utilizzato nei topi la tecnica di ingegneria genetica Crispr (le cosiddette forbici molecolari del Dna) per eliminare in modo selettivo il gene per la neurotensina. Senza questo neurotrasmettitore, i topi non riuscivano più ad assegnare sensazioni positive ai ricordi, mentre sono diventati ancora più bravi ad etichettare quelli negativi. I risultati suggeriscono che il cervello ha una propensione di base verso la paura: secondo gli autori dello studio, questo ha senso da una prospettiva evolutiva, perché aiuta ad evitare situazioni potenzialmente pericolose.
In ulteriori esperimenti, i ricercatori hanno dimostrato che alti livelli di neurotensina promuovono l'apprendimento e smorzano la tendenza ad associare gli stimoli con sensazioni negative. “Sostanzialmente abbiamo ottenuto un controllo sul processo biologico fondamentale che permette di ricordare se qualcosa è buono o cattivo”, dice Kay Tye, uno degli autori dello studio. “Si tratta di qualcosa che è fondamentale per la nostra esperienza di vita – continua Tye – e l'idea che possa ridursi a una singola molecola è incredibilmente eccitante”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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