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Mappato l'ovaio, le staminali degli ovociti non esistono

Mappato l'ovaio, le staminali degli ovociti non esistono

Contro l'infertilità bisogna concentrarsi sugli ovuli già presenti

03 marzo 2020, 09:45

Redazione ANSA

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Rappresentazione grafica di un ovocita umano (fonte: KDS444, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica di un ovocita umano (fonte: KDS444, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione grafica di un ovocita umano (fonte: KDS444, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le staminali degli ovociti non esistono: lo dimostra la mappa dell'ovaio ottenuta esaminando, una per una, decine di migliaia di cellule prelevate da pazienti. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, confermano la teoria secondo cui ogni donna nascerebbe con una riserva limitata di ovuli disponibili per la fecondazione: per questo le terapie contro l'infertilita' dovrebbero focalizzarsi sulla maturazione delle cellule uovo gia' presenti nell'ovaio.

I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver preso in esame oltre 24.000 cellule prelevate dalla corteccia dell'ovaio di 21 donne. Oltre a queste, hanno poi analizzato anche le cellule della parte centrale dell'ovaio (la medulla ovarica), in modo da avere una panoramica completa dell'organo.

Dai dati e' emersa la presenza di sei principali tipologie di cellule: gli ovociti, le cellule della granulosa, le cellule del sistema immunitario, quelle endoteliali, quelle perivascolari e quelle dello stroma.

Nessuna traccia, invece, delle staminali degli ovuli, la cui esistenza e' da anni al centro di un vivace dibattito nella comunita' scientifica. "La questione e' controversa - spiega il ricercatore Fredrik Lanner - perche' alcuni studi hanno riportato l'esistenza di queste cellule, mentre altri hanno indicato l'esatto opposto".

La diatriba ha finito per condizionare anche la ricerca sulle terapie contro l'infertilita'. "La mancanza di conoscenza di quello che e' un ovaio normale ha frenato il progresso", afferma la ricercatrice Pauliina Damdimopoulou. "Questo nuovo studio getta le basi per sviluppare nuovi metodi focalizzati sulle cellule uovo che sono gia' presenti nell'ovaio. Questo potrebbe significare farle maturare in provetta oppure sviluppare ovari artificiali in laboratorio".

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