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Influenza, 6 virus a rischio, 'sorvegliati speciali'

Influenza, 6 virus a rischio, 'sorvegliati speciali'

Di origine aviaria e suina, 7 casi nell'uomo da ottobre 2017

28 dicembre 2017, 22:27

Redazione ANSA

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Rappresentazione grafica del viris dell 'influenza (fonte: Doug Jordan, M.A, USCDCP, Pixnio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica del viris dell 'influenza (fonte: Doug Jordan, M.A, USCDCP, Pixnio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione grafica del viris dell 'influenza (fonte: Doug Jordan, M.A, USCDCP, Pixnio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono 6 i virus dell'influenza attualmente in circolazione negli animali in tutto il mondo e che sono 'sorvegliati speciali' perché a rischio mutazione. Potrebbero cioè prepararsi a fare il cosiddetto 'salto di specie', diventando contagiosi per l'uomo. Sono tutti virus del tipo A e 3 di essi sono di origine aviaria, vale a dire che circolano tra uccelli selvatici e pollame, mentre gli altri 3 circolano tra i suini.

A un secolo dalla peggiore pandemia di influenza che si ricordi, la Spagnola del 1918, la Società Internazionale di Infettivologia (Isid) fa il punto sulla situazione alla luce dei dati all'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Volatili e suini sono infatti i 'serbatoi' privilegiati dei virus dell'influenza: all'interno degli organismi animali i virus continuano a ricombinare il loro corredo genetico fino ad acquisire caratteristiche che permettono loro di aggredire l'uomo e poi di diventare trasmissibili da uomo a uomo.

Dal 30 ottobre 2017, rileva l'Isid, risulta che i virus dell'influenza in circolazione in volatili e suini abbiano causato complessivamente 7 infezioni nell'uomo tra Cina e Stati Uniti. In Cina i ceppi H5N6, H7N9 e H9N2 hanno causato 3 infezioni nell'uomo e, di queste, quella provocata dal virus H5N6 è stata mortale. Tutti gli individui hanno inoltre contratto l'infezione dopo essere entrati in contatto con il pollame vivo. Nessun segnale, invece, di un possibile contagio avvenuta da uomo a uomo e per questo motivo l'Isid rileva che, per quanto riguarda i virus di origine aviaria, il rischio generale per la salute pubblica non è cambiato e la probabilità di trasmissione da uomo a uomo rimane bassa.

I ceppi in circolazione nei suini sono H1N1, H1N2, H3N2 e hanno causato complessivamente 4 infezioni nell'uomo. Di queste, 2 sono state provocate dal virus H3N2. In 3 casi l'infezione è avvenuta in seguito a contatti con gli animali, ma nel quarto caso non è stato possibile avere una conferma in questo senso. Pertanto, rileva l'Isid, non è possibile escludere che in questo caso ci sia stata una trasmissione da uomo a uomo. Sono in corso le verifiche tese ad avere una risposta.

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