Nell'Aula della Camera si approva con 129 sì, 90 astenuti e 5 no la proposta di legge per il riconoscimento e la promozione della mototerapia. Il provvedimento, primo firmatario Massimiliano Panizzut (Lega), riconosce e promuove l'uso della moto "in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale" quale "terapia complementare per rendere più positiva l'esperienza dell'ospedalizzazione", per "contribuire al percorso riabilitativo dei pazienti e per accrescere l'autonomia, il benessere psico-fisico e l'inclusione dei bambini, dei ragazzi e degli adulti con disabilità". "Si tratta di un segnale importante, di cambiamento - afferma la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli - che fa breccia nelle molte rigidità del sistema di cura. Sono convinta che ogni persona, soprattutto i bambini con patologie complesse e degenerative, nei momenti più difficili di cura e nei percorsi di degenza ospedaliera abbiano il diritto di vivere emozioni positive, e possano affrontare anche le situazioni più drammatiche con la speranza e il sollievo che attività come la mototerapia e altre sono in grado di offrire".
"Da centaura dico sì alla moto come strumento terapeutico. Diamo la possibilità di condividere e far vivere la passione per la moto con chi non può sperimentarla. Offrire un senso di libertà e di normalità a chi spesso si trova a lottare contro le barriere fisiche e sociali. Le moto diventano 'porte' verso una vita più attiva e piena di possibilità. Ricordiamoci che i bambini con disabilità sono innanzitutto bambini, e la Mototerapia permette loro di sognare e di sorridere". Ad affermarlo nell'Aula della Camera è stata Martina Semenzato deputata di Noi Moderati.
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