BUENOS AIRES - 'Il paradiso è quel luogo dove gli chef sono italiani'. A ricordarlo è il quotidiano Clarin, così come altri media di Buenos Aires, i cui riflettori sono in questi giorni puntati sulla seconda settimana della cucina italiana in programma nella capitale e in altre città argentine.
Organizzate dall'ambasciata insieme alla rete consolare, agli Istituti di cultura, Enit e ICE, le diverse iniziative puntano tra l'altro a mettere in evidenza la ricchezza della cultura enogastronomica a livello regionale.
In veste di 'ambasciatore' del Bel Paese c'è l''oste' umbro Giorgione, protagonista di una dimostrazione di cucina, esibizione nella quale non è mancata la canzone d'autore eseguita dal cantautore Marondiro.
In una megalopoli come Buenos Aires dove in ogni quartiere possono trovarsi decine di pizzerie, c'è stata una giornata dedicata al piatto simbolo, con degustazioni e una conferenza presso l'Istituto Italiano di Cultura a cura di Duilio Girotto, in collaborazione con il giornalista enogastronomico Pietro Sorba.
E qual è l'identità della cucina italiana, e l'importanza dei prodotti tipici? A spiegarlo è stato, in un altro evento organizzato in questi giorni, lo chef Gabriele Marrangoni.
Ma per questa seconda edizione della 'cocina italiana', nella città di Bahia Blanca si parlerà per esempio anche della pasta, in particolare di un tema chiave ("materie prime, produzione, commercializzazione"). Tornando a Buenos Aires, sotto la lente d'ingrandimento di chef ed esperti ci saranno tematiche quali i formaggi e il gelato artigianale, e l'ormai consolidato connubio letteratura-cucina con la presentazione del libro "Taccuino sannita. Ricette molisane degli anni venti", di Manuela de Leonardis.
Non mancano d'altro lato eventi in altre due città, a Rosario, dove è in programma una mostra gastronomica più una classe di cucina aperta, e più a Sud, a Mar del Plata, dove una conferenza affronterà le tematiche riguardanti "Gli immigrati e la loro alimentazione", e dove si parlerà inoltre di vini e di dieta mediterranea. (ANSA)
