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Mai così pochi morti in incidenti stradali in 10 anni

Dati Istat, nel 2019 sono stati 172.183, -4,8% morti

Redazione ANSA ROMA

Nel 2019 sono stati 172.183 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime (morti entro 30 giorni dall'evento) e 241.384 feriti (-0,6%).

Il numero dei morti diminuisce rispetto al 2018 (-161, pari a -4,8%), per il secondo anno consecutivo dopo l'aumento registrato nel 2017, e si attesta sul livello minimo mai raggiunto nell'ultima decade. I dati arrivano dal Report sugli incidenti stradali dell'Istat.

Le vittime di incidenti stradali sono state 3.173 nel 2019: 2.566 uomini e 607 donne. I conducenti deceduti sono 2.222 (1.987 uomini e 235 donne), i passeggeri 417 (243 uomini e 174 donne) e i pedoni 534 (336 uomini e 198 donne). I numeri arrivano dal Report dell'Istat sugli incidenti stradali nel 2019. I livelli massimi si registrano nelle classi di età 20-24 e 45-54 anni per gli uomini e tra i 75 e gli 89 anni per le donne. Rispetto all'anno precedente, le vittime aumentano tra i giovani di 20-29 anni - più spesso uomini e conducenti di autovetture e motocicli - e tra i 45-54enni - frequentemente conducenti di biciclette e autocarri. Tra i 20 e 24 anni l'aumento riguarda soprattutto conducenti e passeggeri uomini mentre tra i 25 e i 29 anni interessa di più le donne occupanti di autovetture. A livello nazionale sono state messe in campo molte iniziative per la protezione dei bimbi in auto e lanciate campagne di sensibilizzazione dedicate alla sicurezza dei più piccoli. Tuttavia gli effetti positivi non sono ancora tangibili: nel 2019 sono 35 i bambini tra 0 e 14 anni che hanno perso la vita in incidenti stradali (34 nel 2018). L'obiettivo di "zero vittime", stabilito nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020, è ancora lontano. Quanto ai feriti negli incidenti stradali, si tratta prevalentemente di giovani tra i 20 e i 29 anni. Rispetto all'anno precedente sono in aumento tra i bambini di 0-14 anni e tra gli ultra cinquantacinquenni. La struttura per età e genere dei deceduti nel 2010 e nel 2019 mostra come l'età delle vittime continui ad aumentare sistematicamente nel tempo, con proporzioni più elevate di individui nelle fasce di età mature e anziane rispetto al 2010, in relazione all'invecchiamento della popolazione. La distribuzione dei tassi di mortalità stradale per età, calcolati sulla popolazione residente, conferma ancora lo svantaggio delle classi di età più giovani (15-29 anni) e degli individui ultrasettantenni: il tasso specifico di mortalità più elevato è nella classe di età 85-89 anni (114,6 per 1milione di abitanti) e tra i più giovani nella classe 20-24 anni (82,9 per 1milione di abitanti).

Meno vittime anche sulle strade dell'UE (28 - incluso il Regno Unito) . Nel complesso quasi 25mila persone sono decedute in incidenti stradali, contro le 31.595 del 2010, con una riduzione nel periodo del 22,1%. Risultato migliore di quello europeo si registra in Italia, con una diminuzione del 22,9%. Tra il 2018 e il 2019, il numero delle vittime diminuisce del 2,3% nella Ue28 e del 4,8% in Italia. I dati arrivano dal Report dell'Istat sugli incidenti stradali. Il tasso di mortalità stradale (morti per milione di abitanti) si attesta, nel 2019, a 48,1 nella Ue28 e a 52,6 in Italia (nel 2010 rispettivamente pari a 62,8 e 69,4). Il nostro Paese si colloca al sedicesimo posto nella graduatoria europea, stabile rispetto al 2018. Analogamente al 2018, la riduzione non ha interessato tutti i Paesi. Nel 2019 le vittime della strada sono in aumento in undici Paesi, tra i quali alcuni di più recente adesione all'Unione europea, come Slovenia (+12,1%) e Slovacchia (+7,0%), ma anche in quelli con una consolidata tradizione per la sicurezza stradale, come Danimarca (+17,1%) e Regno Unito (+4,7%)

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