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Ronaldo da record, voglio piangere di gioia

CR7: "Statistiche non mentono, ma mio sogno vincere con Portogallo"

Redazione ANSA

Una carriera costellata di record personali e di vittorie con il club a cui manca solo la ciliegina sulla torta: vincere un titolo con la sua nazionale e mettere fine alla fama di eterna incompiuta della squadra lusitana. A furia di buttar giù record su record, Cristiano Ronaldo ormai non ci fa quasi più caso.

A 31 anni dopo aver vinto tre Champions, due mondiali per club, quattro campionati nazionali e tre palloni d'Oro nella sua testa c'è solo un traguardo: trasformare in lacrime di gioia quelle che troppe volte con il suo Portogallo sono scese sul suo viso dopo cocenti delusioni, a cominciare dalla notte di Lisbona nel 2004 quando la Grecia sorprese l'Europa lasciando nello sconforto il popolo lusitano.

"Di traguardi nella mia carriera ne ho raggiunto tanti - ha ammesso CR7 - sono tredici anni che gioco a questi livelli e le statistiche non mentono mai, ma il mio sogno è sempre stato di vincere un trofeo con il Portogallo. Ce la possiamo fare. Siamo una squadra straordinariamente unita, solidale, in cui ognuno si mette a disposizione dell'altro. I complimenti non fateli a me: indirizzateli all'allenatore, a tutti quelli che hanno lavorato perché arrivassimo fin qui, ai tifosi che ci sostengono e per i quali lottiamo".

Intanto però con il gol contro il Galles, un volo in sospensione degno del miglior Michael Jordan, ha agganciato Platini come primo marcatore nella storia dell'Europeo. Da solo, in vetta, nel numero di partite in cui è andato a segno: sette gare diverse dell'Euro (4 edizioni), staccando Ibra e Shearer a 6, unico a segnare un gol in sette fasi finali dei grandi tornei internazionali (4 Europei e 3 Mondiali).

E' il primo, anche, a segnare e piazzare un assist in due semifinali diverse: quella del 2004 e quella di oggi. Dodici anni di distanza, dal primo grande torneo del fenomeno di Madeira alla partita di Lione: allora piegò 2-1 l'Olanda in semifinale, salvo fermarsi appunto di fronte al miracolo greco. Quattro anni dopo ci riprovò, fermandosi ai quarti con la Germania (3-2), nel 2012 arrivò fino in semifinale, contro la Spagna: 0-0 dopo 120', ai rigori la beffa di non riuscire a tirare: era il quinto designato, come nell'ultima Champions, ma i suoi sbagliarono due volte, prima, e la Spagna vinse senza lasciarlo andare sul dischetto. Anche per questo contro la Polonia, Ronaldo ha scelto di tirare per primo, trasformando il rigore senza problemi, da vero leader. Negli ottavi ci aveva messo lo zampino nei supplementari, con un tiro respinto su cui Quaresma è piombato, per eliminare la Croazia.

Eppure l'Europeo per il galactico era iniziato male, e dopo essersi messo contro mezza Europa attaccando a parole gli islandesi che iniziavano a stare simpatici a tutti, era rimasto a secco con l'Austria, per poi tornare quando contava, nel 3-3 contro l'Ungheria. Una doppietta che aveva tenuto incollati (da terzi), i suoi all'Europeo, che pareva destinato all'ennesimo fallimento, e invece ora è lì, ad un passo, con cinque pareggi e la prima vittoria. "Siamo a un passo dal traguardo - ha confessato dopo il successo sul 'compagno' Bale - E' un sogno che aspetto da 12 anni. Ora continuiamo a sognare, domenica sera voglio piangere, ma di gioia stavolta".

Una prova di forza che gli permette probabilmente di ipotecare anche il prossimo Pallone d'Oro (sarebbe il 4/o), in quell'inseguimento ossessivo a Leo Messi, rimasto invece a secco con la sua Argentina, ancora una volta, in Coppa America. Dopo un inizio difficile, in cui Ronaldo è apparso spesso frustrato, irritato, forse anche condizionato dall'infortunio che ne aveva limitato le accelerazioni in finale di Champions, ha preso per mano la sua nazionale, mostrando ai compagni la via per arrivare in fondo. Perché di sicuro CR7 (487 gol in 671 gare a livello di club, 61 in 132 con la maglia della nazionale) sa come si fa. Certo, vincere, col Portogallo, è più difficile che con il Real, e domenica che sia Francia o Germania la sua nazionale non partirà da favorita, ma con un Ronaldo così sognare non è più proibito.

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