Ora che la rivalità infinita tra italiani e spagnoli vira verso il fair play, complice l'hashtag #mediterraneanderby, il tentativo di piacersi sembra persino convinto. Alvaro Morata e Giorgio Chiellini, a idiomi invertiti, si sono prestati a due giorni dalla sfida degli ottavi di finale dell'europeo a lanciare un messaggio di fratellanza via twitter e con la benedizione delle loro federazioni e dell'Uefa. "Gli italiani sono simpatici e gentili - ha detto l'attaccante -, peraltro sono molto simili a noi spagnoli. Torino è bella, mi piacciono la pasta, la pizza, Jovanotti e Valentino Rossi". "Come popolazione ci somigliano, di loro mi piace molto la solarità, amo Barcellona e Valencia, la paella ed Enrique Iglesias", ha replicato Chiellini. "Gasol e Iniesta sono due che nel loro sport sono davvero dei geni, ma lo sportivo spagnolo che preferisco è Morata", ha poi aggiunto il difensore azzurro che pure presumibilmente qualche calcio all'ex compagno juventino lunedì sera lo darà. Ecco, gol e colpi proibiti: calcisticamente tra le due nazioni sono sfide durissime da un secolo. Ma il c'eravamo tanto amati tra fratelli-coltelli latini ha radici storiche assai più profonde e si sostanzia nel tempo in episodi simbolo. Uno quasi comico: "Cristobal Colon, quello che ha scoperto l'America era spagnolo", dicono convinti loro, ed a Genova un po' ridono e un po' s'arrabbiano. Un altro, tragico: ai tempi della guerra civile spagnola, incentivati dal fascismo, erano più gli italiani dalla parte sbagliata, quella del Caudillo Francisco Franco, che quelli con i Repubblicani. L'innegabile rivalità trova sbocco naturale nelle vicende sportive e passa, ad esempio, per le accuse di doping occulto agli iberici da parte di italiani maliziosi che puntano il dito sulla cosiddetta Operaccion Puerto e le sacche di sangue "arricchito" ancora innominate. E, a proposito di sangue, l'astio si riaggancia a quello sul volto di Luis Enrique dopo una gomitata folle di Tassotti al mondiale del 1994: e tra l'altro fu lì a Boston l'ultima vola che gli azzurri vinsero. Si dirama, l'antipatia, persino attraverso l'economia: non è infatti troppo lontano il tempo del derby dello spread tra i due paesi in difficoltà finanziaria. E approda, come quasi tutto, a tavola: con la grande arte culinaria degli chef iberici messa in crisi dall'outsider Bottura nell'ultimo oscar dei cuochi. E infatti l'iniziativa, sponsorizzata dal social di turno, e lodevolmente accolta dalle due federazioni, a qualche ora dall'apertura non aveva certo generato un traffico di tweet travolgente. Per non parlare del tenore dei messaggi: "A me gli spagnoli piacciono solo quando perdono", sintetizza un certo Ross. Per lui non si discute: l'America l'ha scoperta Colombo, e la vera Italia non è quella della pizza cara a Morata, ma quella che lunedì mostrerà il volto arcigno ai cari nemici iberici.
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