ROMA - A dodici anni dalla prima collaborazione, quella che riguardava l'impiego di un turbodiesel di origine giapponese sotto al cofano della prima Mini a gasolio, Toyota e Bmw tornano a lavorare su un progetto che riguarda l'odierna Mini e, probabilmente, anche uno o più modelli 'small' per la Casa nipponica e il suo brand - interamente dedicato agli Usa - Scion. Queste nuove city car condivise dovrebbero andare, nel portfolio Bmw, a completare in basso la con la denominazione Minor la gamma delle nuove Mini un po' troppo cresciuta in dimensioni. Una delle missioni della nuova Minor, grazie anche all'accresciuta compattezza, dovrebbe essere quella (soprattutto nelle declinazioni Cooper e John Cooper Works) di fare concorrenza negli Stati Uniti e in altri mercati 'dinamici' alla Fiat 500, indiscussa protagonista del segmento 'small premium'.
Per Toyota si tratterebbe di una sostituzione premium della iQ e, probabilmente anche della Aygo quando attorno al 2020 arriverà la prossima generazione. Il colosso giapponese potrebbe però sfruttare questa piattaforma anche per il brand Scion - mirato alla clientela americana più giovane - e lanciare in quel Paese una piccola sportiva, diretta rivale della 500 Abarth che tanto successo incontra negli Usa. Automobile Magazine ipotizza per la Mini Minor un prezzo negli Usa compreso fra 14.500 e 16.000 dollari, appena sotto dunque a quello della Fiat 500 'base' in quel mercato.
La notizia di questo progetto comune è stata rivelata dall'autorevole rivista americana Automobile Magazine, citando una fonte interna alla Mini. ''E' ancora presto per essere certi che la baby Mini entri in produzione - ha detto questa persona non meglio identificata - ma quando il nostro nuovo membro del board con responsabilità per ricerca e sviluppo, Klaus Froehlich, è volato negli Stati Uniti all'inizio dell'anno, il tema della Mini Minor era uno di quelli segnati sulla sua agenda''.
L'aspetto più rilevante del progetto è la separazione del progetto Minor da quello delle altre Mini in programma - la 3 e 5 porte, la nuova Countryman e la nuova Clubman - relativamente alla piattaforma, che al momento è condivisa (ad esclusione della Countryman) con quella delle Bmw a trazione anteriore. La piccola Mini Minor, che riprende il nome del primo modello del 1959, utilizzerebbe invece una piattaforma specifica, dopo che - riporta Automobile Magazine - Bmw ha respinto l'ipotesi di usare la 'base' della Toyota Aygo, anche perché contraria ad utilizzare elementi costruiti da un'altra Marca.
Più delineata, invece, la strategia di design che dovrebbe caratterizzare la nuova Mini Minor, visto che il brand del Gruppo Bmw aveva già realizzato una concept su questo tema, la Rocketman. Il progetto iniziale dovrebbe essere però rivisto per lasciare la libertà ai tre 'soci' (Mini, Toyota e Scion) di sfruttare in comune oltre alla piattaforma anche altri parti molto costose, come il 'giro porta', il tetto, il parabrezza e la traversa della plancia.