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Opel Maxx, 25 anni fa il primo 'tre in linea' della casa

Modulabile e 'sostenibile' grazie ad alluminio e leggerezza

Redazione ANSA MILANO

Tra l'aumento della domanda degli utenti per un basso consumo di carburante e le normative sempre più severe, i motori a tre cilindri ad alta efficienza sono sempre più richiesti. Sul fronte Opel, se la nuova Astra occupa una posizione di primo piano nella categoria di vetture dotate di tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica, la casa tedesca ha alle spalle venticinque anni di sviluppo di motori a tre cilindri. Il primo era stato presentato nel 1995 al Salone di Ginevra, con Opel MAXX. Allora, i propulsori tre cilindri erano ancora piuttosto rari, nonostante i loro vantaggi rispetto ai quattro cilindri, come maggiore efficienza, minor peso e minori perdite per attrito. MAXX rappresentava quindi un concetto innovativo per un futuro veicolo urbano all'avanguardia, alimentato da un motore a benzina tre cilindri.



Meno di 12 mesi dopo, Opel ha sorpreso annunciando l'intenzione di mettere il 'tre in linea' nella produzione in serie. Tale decisione fece di Opel il primo costruttore automobilistico europeo a sviluppare un moderno motore tre cilindri pronto per la produzione. Per MAXX, invece di pannelli in acciaio stampato, il corpo era realizzato in alluminio estruso, in modo che la fabbrica potesse facilmente produrre sezioni di varie dimensioni e forme. Le sezioni sono state saldate insieme per formare un telaio, parzialmente esposto e che è considerato all'origine nel design degli esterni e degli interni. Il telaio forniva non solo la massima sicurezza, ma anche la base per la costruzione modulare, chiave del concetto opel MAXX e precursore delle moderne piattaforme flessibili. Cabrio, pick-up, fuoristrada, furgone o un modello di taxi, in sostanza, erano possibili sulla stessa piattaforma. Se i clienti non potevano modificare le dimensioni, potevano variare la configurazione e le dotazioni interne, anche dopo aver preso in consegna il veicolo. Un altro obiettivo importante era la compatibilità ambientale e in quest'ottica si muoveva l'utilizzo dell'alluminio che non solo è facile da riciclare, ma è anche leggero. Opel MAXX pesava solo 600 kg e ciò consentiva ulteriori risparmi energetici.

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