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Auto: effetto pandemia, -51,8% vendite in Europa

Quasi un milione in meno di vetture vendute

Redazione ANSA

La pandemia ha pesanti effetti sul mercato europeo dell'auto. A marzo in Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) le immatricolazioni sono state 853.077 contro 1.771.030 dello stesso mese del 2019. Il calo - secondo i dati diffusi dall'Acea l'associazione dei costruttori europei in valore assoluto è di 917.953 autovetture, mentre la contrazione percentuale è stata del 51,8%. Nel trimestre le auto complessivamente vendute sono 3.054.7093, il 26,3% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso.

Fca, a marzo vendite in calo del 74,4% in Europa
Il gruppo Fca ha immatricolato a marzo nei mercati dell'Unione Europea, dell'Efta e nel Regno Unito 27.326 auto, il 74,4% in meno dello stesso mese del 2019. La quota è pari al 3,2%. Nel trimestre il gruppo ha venduto 170.327 vetture, con un calo del 34,5% sull'analogo periodo dell'anno scorso e una quota è scesa dal 6,3% al 5,6%. A causa delle misure messe in campo dai governi per fronteggiare l'emergenza Covid-19 le immatricolazioni di Fca a marzo e nel primo trimestre dell'anno in Europa non sono confrontabili con i risultati del 2019. Infatti, a partire dall'11 marzo in Italia, mercato di riferimento per Fiat Chrysler Automobiles, in anticipo rispetto alle altre nazioni, sono stati chiusi stabilimenti produttivi, concessionarie e punti vendita di auto. Fca ha avviato alcune iniziative che coinvolgono la rete dei concessionari, per aiutare i cittadini che, pur nell'emergenza sanitaria, stanno prendendo in considerazione la possibilità di acquistare un nuovo veicolo. L'Italia è stato il primo mercato a lanciare questa modalità di contatto 'remoto', operativa anche in Austria, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Grecia e Serbia. Utilizzando Google Meet è stato attivato un servizio dedicato a dealer e clienti per comunicare senza che nessuno debba uscire di casa. Nei primi tre mesi dell'anno Fiat Panda e 500, in un segmento che cala a livello europeo del 40,7% dei volumi, aumentano le quota rispetto a un anno fa. Panda è la più venduta del trimestre con quasi 37.800 registrazioni e una quota del 18%, 2,9 punti percentuali in più dell'anno scorso. Con 37.500 immatricolazioni, la 500 ottiene una quota del 17,8%, in crescita di 3,5 punti percentuali. Complessivamente, le due vetture detengono una quota del 35,8% nel segmento A, miglior risultato trimestrale dal 2004. Lancia Ypsilon con 12.700 immatricolazioni ha una quota del 2,2%, stabile rispetto al 2019.

Promotor, effetto devastante emergenza su mercato
In Italia risultato peggiore, servono incentivi rottamazione

"Effetto devastante dell'emergenza coronavirus sul mercato dell'auto europeo". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che parla di "disastroso risultato interamente dovuto all'emergenza coronavirus, in un mercato che già nei primi due mesi dell'anno era fiacco, ma aveva contenuto le perdite nel 7,2%". Il risultato peggiore si è registrato in Italia, primo paese a dichiarare l'emergenza (-85,4%). Non molto meglio hanno fatto Francia e Spagna, dove il calo è stato del 72,2% e del 69,3%. Pesante, ma più contenuto, l'impatto sulla Germania (-37,7%) e sul Regno Unito (-44,4%). Anche se previsto, il crollo delle immatricolazioni - sottolinea Promotor - è un vero shock per il mercato. Facile prevedere che fino a quando non verranno allentate le misure di protezione contro il coronavirus, i dati possono soltanto peggiorare rispetto al devastante risultato di marzo. Nei paesi colpiti le associazioni rappresentative degli operatori del settore dell'auto avanzano precise richieste ai Governi per rilanciare il settore e, con esso, l'economia. Le misure necessarie sono due: un forte sostegno finanziario alla filiera e in particolare ai concessionari, l'adozione di significativi incentivi per sostenere la domanda. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, in Italia sono necessari incentivi alla rottamazione di vetture di oltre 10 anni da sostituire con auto nuove Euro 6 o con vetture a emissioni zero o molto contenute. Il modello sono i primi incentivi alla rottamazione che nel 1997 consentirono al mercato un incremento del 38,8%, un maggior gettito Iva che coprì il costo degli incentivi In Italia con un avanzo per l'erario di 1.400 miliardi di lire e un aumento del Pil, certificato da Banca d'Italia, dello 0,4%.

Anfia, a marzo mercato Europa paralizzato
"A marzo il mercato europeo dell'auto è paralizzato, visto che in tutti i maggiori Paesi, almeno dalla metà del mese, sono state applicate severe misure di contenimento della diffusione del contagio da coronavirus, con la conseguente chiusura di molte attività produttive e delle concessionarie". Lo afferma Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia. Nel primo trimestre, tutti i Paesi dell'Ue allargata all'Efta e al Regno Unito presentano un segno negativo ad eccezione di Cipro (+5%). I cinque major market - includendo anche Uk - che rappresentano il 70% del totale immatricolato e registrano insieme una contrazione del 56% nel mese, sono in calo a marzo. E' l'Italia a conseguire il risultato peggiore (-85,4%), avendo per prima dovuto fronteggiare l'epidemia in Europa, adottando il primo lockdown, seguita dalla Francia (-72,2%), dalla Spagna (-69,3%) e dal Regno Unito (-44%). La Germania presenta, infine, la contrazione meno severa (-37,7%). Nel primo trimestre, nei major market, il mercato cala più della media europea, chiudendo a -29,2%. Sempre in riferimento ai major market, mentre è proseguita, anche a marzo, la flessione delle immatricolazioni di auto nuove diesel, in ribasso del 64% con una quota di mercato del 25,4% ( 31,7% a marzo 2019), e sono risultate sfavorite anche le auto a benzina, la quota di mercato delle vetture ad alimentazione alternativa è alta in tutti e cinque i Paesi: 28% in Italia, 22% nel Regno Unito, 20% in Spagna, 19,5% in Francia e 18% in Germania. L'Anfia ribadisce "l'assoluta necessità di un coordinamento a livello europeo della fase di ripartenza, per via della forte interconnessione delle filiere tra le varie nazioni, e per evitare disallineamenti temporali che finirebbero per danneggiare gravemente alcune economie".

Unrae, urgenti misure di sostegno a domanda
"Acea conferma il tracollo del mercato europeo a causa dell'emergenza da Covid-19, con un valore complessivo prossimo a quello da noi stimato e con cali proporzionali alla tempestività e severità delle misure di contenimento disposte dai governi nazionali". Lo afferma Andrea Cardinali, vicedirettore generale dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere "Alla luce di questi dati, che fanno purtroppo presagire un ulteriore peggioramento nel mese di maggio - continua Cardinali - Unrae ribadisce l'urgenza di provvedimenti a sostegno dell'industria automotive, che siano adeguati alla estrema gravità della situazione e coordinati tra i diversi livelli di Governo, nazionali ed Europeo, coinvolgendo tutte le istituzioni nelle loro articolazioni e nei loro specifici campi di attività. In particolare Unrae chiede urgentemente l'adozione di misure per un immediato ed efficace sostegno alla domanda di autoveicoli, da parte di consumatori e aziende, combinando l'utilizzo della leva fiscale con strumenti di incentivazione diretta. Unrae ha già presentato una proposta di misure organiche per tutti i comparti, dalle autovetture ai veicoli industriali. Resta cruciale il fattore tempo per non trovarsi impreparati alla riapertura, e anzi immersi in un'incertezza che paralizzerebbe ulteriormente il mercato sino all'entrata in vigore delle misure"

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