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Verso nozze Psa-Opel, via libera da cda casa francese

L'annuncio lunedì o martedì, nascerà secondo gruppo europeo

Redazione ANSA

La trattativa tra Psa e General Motors è alle battute finali. "Il traguardo si avvicina", osserva il giornale economico francese Les Echos. Dopo l'ok dei due governi, il cda di Psa, riunito nel quartiere generale sull'Avenue de la Grande Armée, a due passi dall'Arco di Trionfo, ha dato il via libera all'acquisizione di Opel. Il matrimonio potrebbe essere annunciato ufficialmente lunedì, alla vigilia dell'apertura del Salone dell'Auto di Ginevra, o forse martedì stesso. Dall'unione fra Psa e Opel nascerà la seconda casa automobilistica europea, alle spalle di Volkswagen: un gruppo da 4,3 milioni di veicoli, di cui 3 milioni in Europa, con 2 miliardi di utile grazie alla "progressiva convergenza delle piattaforme e dei motori".

Un "campione europeo" dell'auto con una radice franco-tedesca, "senza dimenticare i nostri amici britannici", ha detto qualche giorno fa il numero uno di Psa Carlos Tavares. L'interesse di Psa e' che Opel "resti un'azienda tedesca. Nel nostro portafoglio vogliamo, semplicemente, un marchio tedesco", ha spiegato Tavares nel tentativo di rassicurare le parti sociali in Germania. Il manager ha garantito che il piano di risanamento sarà messo a punto dalla direzione e dagli stessi impiegati di Opel. Per Psa il 2016 è stato il terzo anno di crescita consecutivo. Dati positivi che hanno consentito al management di convincere i principali azionisti del gruppo - la famiglia Peugeot, il cinese Dongfeng ma anche lo Stato - dell'opportunità del matrimonio. Psa punta ormai a un margine operativo superiore ai 4,5% nel biennio 2016-2018, contro il 4% precedente. Lo scorso anno, Gm ha venduto 1,1 milioni di veicoli per un fatturato di 16 miliardi di euro e una perdita di 257 milioni, ma dal 2000 le sue attività in Europa segnano perdite superiori ai 15 miliardi.

Le nozze tra Peugeot e Gm crea fibrillazione nel settore auto a livello mondiale. In primo piano il risiko delle alleanze e, in particolare, l'ipotesi di fusione tra Gm e Fca, da oltre un anno caldeggiata da Sergio Marchionne e sempre bocciata da Mary Barra. Il colosso di Detroit senza Opel eliminerà una fonte di perdite e sarebbe un partner ancora più adatto perché si ridurrebbero le sovrapposizioni in Europa e quindi il rischio di tagli. Per Gm un accordo significherebbe il mantenimento di un presidio in Europa, dove Fca continua a crescere.

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