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Renault: procedura non evidenzierebbe software truccato

Titolo crolla del 20% in Borsa per sospetti su emissioni

Redazione ANSA

PARIGI - "La Direction Générale de l'Energie et du Climat (Dgec), interlocutore pilota della Commissione tecnica indipendente per conto del ministero francese dell'Ecologia, ritiene fin d'ora che la procedura in corso non evidenzierebbe la presenza di un software truccato sui veicoli Renault": lo scrive in una nota il costruttore francese. Il titolo Renault è oggi crollato del 20% sulla Borsa di Parigi, penalizzato da sospetti sul irregolarità nei test sulle emissioni. Il titolo ha scontato inoltre il calo delle vendite di auto in Russia nel 2015 (-46%), dove il Gruppo è esposto con il marchio Autovaz. 

"Dopo la rivelazione pubblica da parte dell'EPA - Agenzia americana di protezione dell'ambiente - dell'esistenza di un software tipo Defeat Device presso un noto costruttore automobilistico, il governo francese ha istituito una Commissione tecnica indipendente", ricorda Renault aggiungendo: "La Commissione tecnica indipendente - detta Commissione Royal - ha la missione di verificare che i costruttori francesi non abbiano equipaggiato i loro veicoli con software equivalenti. In questo contesto, l'Utac sta attualmente testando 100 veicoli in circolazione, di cui 25 di marca Renault, un numero che rispecchia la quota di mercato di Renault in Francia. A fine dicembre 2015 erano già stati testati 11 veicoli, di cui 4 Renault, il che ha permesso ai poteri pubblici francesi di avviare un dialogo intenso e fruttuoso con l'ingegneria di Renault".

E ancora: "La Direction Générale de l'Energie et du Climat (Direzione Generale dell'Energia e del Clima), interlocutore pilota della Commissione tecnica indipendente per conto del ministero francese dell'Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell'Energia, ritiene fin d'ora che la procedura in corso non evidenzierebbe la presenza di un software truccato montato sui veicoli Renault. Si tratta di una buona notizia per Renault. I test in corso consentono di anticipare soluzioni migliorative sia per i veicoli Renault che usciranno dagli stabilimenti sia per quelli in circolazione, che il Gruppo Renault ha deciso di presentare rapidamente sotto forma di un Piano Emissioni Renault, teso a rafforzare le performance energetiche dei nostri veicoli.

Parallelamente, la DGCCRF ha deciso di far realizzare un complemento d'indagine in loco, destinato a validare definitivamente i primi elementi di analisi registrati dalla Commissione tecnica indipendente. La DGCCRF si è recata presso il Quartier Generale, il Centro Tecnico Renault di Lardy e il Technocentre di Guyancourt. Le équipe di Renault assicurano la loro piena cooperazione ai lavori della Commissione Royal e alle indagini complementari predisposte dal ministero dell'Economia. 


Renault: stampa, sequestrati computer, sospetti su emissioni
MILANO - Gli agenti del Governo francese hanno sequestrato computer dal sito Renault di Lardy (Francia), che realizza prove sulle emissioni dei veicoli. E' quanto afferma Bloomberg che riprende fonti di stampa francese che citano un volantino sindacale della Cgt, secondo il quale quale gli ispettori si sono recati nell'impianto transalpino lo scorso 7 gennaio. Secondo il sindacato il fatto genera sospetti su un possibile coinvolgimento di Renault nello scandalo sulle emissioni che ha colpito Volkswagen.

Gli inquirenti della Dgccrf (Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes) sono intervenuti in diversi impianti Renault giovedì scorso, secondo il volantino della Cgt, il principale sindacato francese, ed hanno sequestrato "i Pc di numerosi dirigenti" nell'impianto di Lardy, in Essone, a sud di Parigi. I settori oggetto dell'indagine - spiega il sindacato - riguardano la divisione 'omologazione e messa a punto dei controlli sui motori' e "lasciano fortemente pensare" che "queste perquisizioni sono legate alle conseguenze dell'affare dei motori truccati di Volkswagen".

Secondo la Cgt le perquisizioni hanno riguardato anche gli impianti di Guyancourt (Yvelines), Plessis-Robinson et Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi. La Cgt afferma di essere stata informata dai delegati degli impianti di Lardy e Guyancourt. "Abbiamo interpellato ieri la direzione - afferma il delegato centrale Frank Daoût - ma non abbiamo avuto risposte, siamo tutti sorpresi". 

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