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Coronavirus: Lamborghini chiude Sant'Agata Bolognese fino al 25/3

Ad Domenicali, "iniziativa a tutela dei nostri collaboratori e dei loro familiari"

Redazione ANSA

Lamborghini Automobili chiude da domani lo stabilimento di Sant'Agata Bolognese dove vi lavorano più di 1800 persone fino al prossimo 25 marzo per salvaguardare la salute dei propri dipendenti alla luce dell'espandersi dell'epidemia del coronavirus.

"E' chiaro che ci sono dei momenti dove bisogna ricorrere alla sensibilità e la responsabilità sociale verso i nostri collaboratori e quindi vivendo questa situazione insieme ci è sembrato giusto andare in questa direzione e cioè chiudere lo stabilimento di Sant'Agata". Lo ha affermato Stefano Domenicali, Presidente e Ceo di Automobili Lamborghini commentando l'iniziativa appena presa.

"Noi abbiamo sempre seguito le direttive dei decreti del nostro premier ma in questo momento - ha aggiunto - ci è sembrato giusto prendere questa decisione a tutela dei nostri collaboratori e delle loro famiglie. Nel momento in cui l'emergenza sarà finita e si ripartirà saremo pronti ad affrontare le nuove sfide del mercato che sicuramente saranno molto importanti e impegnative".

In un messaggio inviato a tutti i dipendenti Domenicali ricorda che "oggi, anche a seguito di quanto espresso dall'ultimo DPCM dell'11 marzo e all'osservazione dell'evoluzione generale, sentiamo il dovere di prendere delle decisioni più nette, che rieputiamo indispensabili per promuovere una responsabilità collettiva unita alla tutela della salute. Lo dobbiamo a tutte e tutti noi che, sino ad oggi, con impegno e dedizione abbiamo continuato a credere nella forza di una squadra che ha ottenuto risultati eccezionali, lavorando con quello spirito di condivisione e di collaborazione che da sempre ci contraddistinguono. Oggi questa stessa squadra decide di fermarsi e di mostrare la massima responsabilità verso sè stessa, verso i propri cari e verso la collettività raccogliendo anche l'invito delle istituzioni ad adottare tutte le misure necessarie, tanto ordinarie quanto straordinarie, per arginare la difusione del virsu Covid-19"

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